La grande ricchezza del vino italiano, è un fatto, sta nella grande varietà di vitigni e territori del Belpaese, che danno vita ad una galassia di vini di qualità variegata come in nessun altro Paese produttore del mondo. E che si riflette nell’enorme numero di vini a Denominazione d’Origine o Indicazione Geografica: 523 in tutto, divise in 73 Docg, 332 Doc e 118 Igt riconosciute.
Una ricchezza di offerta in primis, ma anche culturale, storica e nel segno della biodiversità che, senza dubbio, è un patrimonio unico. Ma poi c’è il mercato, e qui la musica cambia decisamente, perché a guardare i numeri emerge che 10 Dop (Docg e Doc) fanno oltre il 50% del totale della loro categoria, e tra le Igp le prime 10 arrivano addirittura al 90%. A dirlo l’analisi di Corriere Vinicolo-Unione Italiana Vini.
Nel complesso, nel 2014 l’Italia ha portato alla certificazione 13,3 milioni di ettolitri di vino Dop, in crescita del 7% rispetto sul 2013, mentre il vino Igp si è attestato a 8,6 milioni, in linea con l’anno prima, per uno totale di 22 milioni di ettolitri, la metà della produzione enoica media annua del Belpaese.
Ma nel dettaglio, sul fronte Dop, per esempio, domina il Prosecco Doc, il vino più prodotto in Italia, con 2,3 milioni di ettolitri certificati (+26% sul 2013), che rappresenta, da solo, ben il 17% del totale a Denominazione di Origine. Sul podio, ma a distanza, ci sono il Montepulciano d’Abruzzo con 872.006 ettolitri (-2,6%), e il Chianti con 751.927 (-2,7%). Poi ancora due bollicine: l’Asti, con 710.955 ettolitri (-4,6%), e il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con 587.988 (+7,6%). Nella top 10 anche il Soave, con 489.492 ettolitri (+15,3%), il Chianti Classico con 302.387 (+15,1%), la Doc Alto Adige con 292.779 (+6,4%), la Doc Trentino con 292.146 (+0,7%), e la Doc Piemonte con 259,138 (+13,7%). Le altre 395 Doc e Docg, dunque, evidenza il Corriere vinicolo, si spartiscono il restante 49%, ovvero 6,5 milioni di ettolitri, per una media aritmetica di 16.500 ettolitri a denominazione.
La concentrazione è ancora più evidente nel mondo delle Igp: la più imbottigliata si conferma quella Delle Venezie, a 1,48 milioni di ettolitri, il 17% del totale Igp. Sul podio anche Terre Siciliane, con 1,26 milioni di ettolitri, e la Veneto con 1,24. A seguire, l’Igp Emilia, con 1,23 milioni di ettolitri. E poi, nell’ordine, Toscana (576.620 ettolitri), Rubicone (560.079), Puglia (390.749), Pavia (314.128), Salento (290.850) e Vigneti delle Dolomiti (218.138).
Numeri che dicono chiaramente quali sono i territori, i vini e le denominazioni che pesano di più sul mercato, ma anche quanto potenziale ancora da esprimere abbia l’Italia, anche a livello commerciale.
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