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1276, XIV Canto di Dante, 3,90 fiorini, Salone dei Cinquecento, Seicento dorato, 6 maggio 1966, +4-5% di bottiglie in primi 3 mesi 2016, “A cent’anni”: tra storia, letteratura, arte e economia ecco i “numeri” della Vernaccia che compie 50 anni di Doc

1276, XIV Canto, 3,90 fiorini, Salone dei Cinquecento, Seicento “dorato”, 1931, 6 maggio 1966, 50 anni, ... “A cent’anni”: tra storia, letteratura, arte ed economia, sono i “numeri” che raccontano la Vernaccia di San Gimignano, oltre sette secoli, come pochi vini possono vantare. Il 1276 è l’anno in cui le gabelle di San Gimignano segnalano una “salma vini de vernaccia ad mulum, soldi 3”; XIV è il Canto del Purgatorio della “Divina Commedia” in cui Dante incontra tra i golosi Papa Martino IV, vinto troppo spesso dalla voglia del bianco toscano, come lo saranno Cecco Angiolieri e Boccaccio, Eustache Deschamps e Geoffrey Chaucer, Lorenzo il Magnifico e Ludovico il Moro; 3,90 è il prezzo in fiorini della Vernaccia nel Catasto fiorentino già nel 1427; nel Cinquecento Vasari affrescando il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, vi raffigura un satiro che beve Vernaccia nell’“Allegoria di San Gimignano”; il Seicento è un secolo dorato per il bianco toscano, celebrato da Michelangelo e Francesco Redi; il 1931, dopo due secoli di declino, è l’anno della rinascita, dei ritrovamenti e reimpianti dell’antico vitigno; il 6 maggio 1966, sul numero 110 della Gazzetta Ufficiale viene pubblicato il conferimento della Doc, primo vino italiano ad ottenerla (a compimento del Dpr del 3 marzo 1966, prima applicazione della L. 930/1963, che stabilisce l’istituzione della denominazione di origine per i vini; la Docg arriverà invece nel 1993). Motivo per cui, il 7 maggio a San Gimignano, il Consorzio della Vernaccia celebra i primi 50 anni da allora, guardando ai prossimi, con “A cent’anni”, un’indagine di mercato condotta da Alberto Mattiacci, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università La Sapienza di Roma, e un convegno, per gettare le basi per il futuro. Tornando ai numeri, dopo un 2015 con un giro d’affari di oltre 41 milioni di euro, di cui 16,5 dalla commercializzazione della Vernaccia (la metà all’export), su una produzione di 41.056 ettolitri (oltre 5,5 milioni di bottiglie) in 730 ettari di vigneto, il primo trimestre 2016 registra un +4-5% di bottiglie, sullo stesso periodo 2015, grazie all’annata 2015 e al suo appeal sul mercato.
Dedicato a sottolineare come il territorio e tutti i produttori guardino al futuro della Denominazione, da costruire in continuità con quanto fatto negli ultimi 50 anni e partendo da un dato acquisito, l’importanza delle Doc per affrontare le sfide del mercato globale, al centro del convegno al Teatro dei Leggieri, ci sarà la presentazione di un’indagine di mercato condotta per il Consorzio dal professore Mattiacci, “sullo stato dell’arte della Vernaccia oggi, su qual è la sua percezione, il sentiment di produttori ed operatori, e di tutta la filiera, su come si rapporta con il mercato - spiega il direttore del Consorzio Stefano Campatelli - per capire a che punto siamo, e sulla base di questo impostare un progetto di marketing per il prossimo futuro”. Ad intervenire, saranno il presidente del Consorzio Letizia Cesani, l’europarlamentare Paolo De Castro, il professor Michele Antonio Fino dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro, il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella, e l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, moderati dal giornalista Rai Pietro Di Lazzaro, e con l’invito a partecipare al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Ma non sarà l’unico evento: la Rocca di San Gimignano ospiterà il gemellaggio con le Vernaccia d’Italia, quella di Oristano e quella di Serrapetrona, con degustazione, e la mostra fotografica “1276 - 1966 - 2016 Documenti e Immagini della Storia della Vernaccia di San Gimignano”, dedicati ai 750 anni di storia del più celebre bianco della “rossa” Toscana.
Info: www.vernaccia.it

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