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15 ettari sperimentali e 12 vitigni per i nuovi portinnesti “serie M”, ma anche viticoltura di precisione, “genoma editing”, lieviti autoctoni e potenziale evolutivo dei vini italiani: tanti progetti in campo per il “Wine Research Team”

15 ettari sperimentali in altrettanti territori del Belpaese, e con 12 diversi vitigni, per un test in vigna dei nuovi portinnesti “universali”, quelli della “serie M”, migliorati dal punto di vista della gestione idrica, della salinità e della mineralità, e messi a punto nel progetto “Ager Serres”, coordinato dal professor Attilio Scienza (Università di Milano): ecco uno dei progetti in campo per il 2016/2017 del “Wine Research Team” (www.wineresearchteam.it), ideato da Riccardo Cotarella e coordinato da Nicola Biasi, che mette insieme oltre 30 cantine del Belpaese - con le tre new entry approvate (la campana Cantina Mito, la veneta Montezovo e l’umbra Valle d’Assisi) - e personalità di spicco del mondo della ricerca scientifica applicata al vino del Belpaese.
Che guarda con attenzione anche a tematiche come la viticoltura di precisione e il “genoma editing”, e che condurrà anche sperimentazioni suoi lieviti autoctoni per la rifermentazione in bottiglia e su tecniche innovati per l’appassimento nei fruttai. E ad un altro nuovo e ambizioso progetto per il miglioramento del potenziale evolutivo dei vini italiani, che sarà seguito dal comitato scientifico del Wrt, insieme a partner del calibro di Agrovin, Isvea e Nomacorc.

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