Il 2016 è un anno particolare per il vino italiano: non solo compiono i loro 50 anni le prime Doc (molte oggi Docg) del Belpaese, che nascevano proprio nel 1966 (Barolo, Brunello di Montalcino, Barbaresco, Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Est Est Est di Montefiascone, Ischia, Frascati, Bianco di Pitigliano, Aprilia), ma saranno anche i primi 50 anni di Vinitaly, la “più importante esperienza della promozione del vino italiano”, come l’ha definita il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Mezzo secolo in cui il vino italiano è cresciuto molto, superando mille difficoltà (ricorrono anche i 30 anni dallo scandalo del metanolo), e si è affermato come uno dei prodotti di punta del made in Italy nel mondo, con una filiera sempre più importante dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Per rendere omaggio a tutto questo, stando ai rumors, al prossimo Vinitaly (10-13 aprile, Verona, www.vinitaly.com) ci saranno anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ormai un “habituè” dell’evento di Verona, e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che, per la seconda volta (dopo Giorgio Napolitano, nel 2010), porterà la massima carica dello Stato tra i produttori di vino del Belpaese.
Con le massime istituzioni d’Italia che, ancora una volta, “consacrano” il palcoscenico più prestigioso del vino italiano per incontrare le imprese e le persone che danno vita ad uno degli alfieri più importanti e amati dell’“Italian style” nel mondo.
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