Un 2020 difficilissimo per tutti i settori economici, vino incluso, ha incoronato l’Italia dei fine wine regina assoluta, in termini di crescita. A certificarlo il benchmark di questo segmento di mercato peculiare, di nicchia ma importante per l’immagine del settore, ovvero il Liv-Ex. Nei 12 mesi appena conclusi, l’Italy 100, l’indice dedicato ai grandi vini del Belpaese - formato dalle ultime 10 annate fisiche (2007-2016) dei grandi Supertuscan, ovvero Sassicaia, Masseto, Ornellaia ed il grande “trittico” della famiglia Antinori, formato da Solaia, Tignanello e Guado al Tasso, e ancora dal Sorì San Lorenzo (annate dal 2006 al 2011 e dal 2013 al 2016), dal Barbaresco (dal 2007 al 2016) e dallo Sperss (2005-2011 e 2013-2015) di Gaja, e Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (con le annate dal 1999 al 2002, dal 2004 al 2006 e poi 2008, 2010 e 2013) - è cresciuto del 6,65%, tallonato solo dallo “Champagne” 50, a +6,24%.
Con l’indice delle etichette italiane che ha fatto meglio anche del macro indice Liv-Ex 1000 (di cui lo stesso Italy 100 è parte), cresciuto del +2,02%, e dell’indice di riferimento della piattaforma, il Liv-Ex 100, cresciuto del +5,4% (in cui l’Italia è presente con il Sassica 2014, 2015 e 2016, con il Tignanello 2015 e 2016 ed il Solaia 2015 di Antinori, con il Masseto 2014 e 2015, con l’Ornellaia 2013 e 2015, e ancora con i Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, il Barolo Sperss 2013 di Gaja, il Barolo 2014 di Bartolo Mascarello ed il Barolo Villero 2013 di Brovia).
Un dato conclusivo che arriva dopo i tanti primati, raccontati in questi mesi da WineNews, attraverso le analisi del Liv-Ex, come quello del Barolo Monfortino di Giacomo Conterno, in assoluto il vino che ha mosso più valore al mondo con l’annata 2013, al vertice di una Top 10 che annovera anche il Sassicaia 2017 della Tenuta San Guido ed il Tignanello 2016 di Antinori, con il Belpaese capace di piazzare ben 4 etichette tra le prime 10 nella classifica di crescita delle quotazioni, come il Sassicaia 2013, il Tignanello 2013 e 2016 e di Solaia 2013, ancora firmati Antinori, o il boom dei brand italiani nella Liv-Ex Power 100, con Gaja balzato dalla posizione n. 3 (dalla n. 34 del 2019), Sassicaia alla n. 4 (dalla n. 7), Ornellaia alla n. 6 (dalla n. 91), Masseto alla n. 9 (dalla n. 72), il Solaia di Antinori alla n. 13 (dalla n. 72), solo per citarne le prime posizioni.
Notizie incoraggianti per i grandi vini d’Italia, autori di un exploit (con la quota di mercato raddoppiata, passata dall’8,8% del 2019 al 15,1% del 2020) che può essere traino, a livello di mercato, per tutta la produzione tricolore, duramente provata in un anno difficilissimo per tutti, ma che spera almeno in un recupero nel 2021, forte del suo appeal crescente nel mondo.
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