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5,3 miliardi di euro per 1,98 miliardi di litri: ecco l’export dell’Italia nel 2015 secondo “Wine by Numbers” di Unione Italiana Vini e “Corriere Vinicolo”. Bene Usa e Germania, così così Uk e Cina, crollano ancora Russia e Brasile

1,2 miliardi di litri (-0,2% sul 2014) per 4 miliardi di euro (+4,3%) di vino imbottigliato, a cui si aggiungono 277,3 milioni di litri (+15,3%) per 984,9 milioni di euro di spumanti (+17%), e 492,5 milioni di litri (-12,5%) per 358,5 milioni di euro (-9,7%): ecco i numeri definitivi delle esportazioni di vino italiano nel 2015 secondo “Wine by Numbers” di Unione Italiana Vini e Corriere Vinicolo, che ha messo insieme i numeri raccolti da istituti di statistica, dogane e organizzazioni di filiera. Da cui emerge un totale di 5,3 miliardi di euro per 1,98 miliardi di litri, (con i vini Dop e Igp che valgono 2/3 del totale sia in quantità che in valore), realizzato grazie alla crescita in quasi tutti i mercati principali. A partire dagli Usa, dove sono arrivati 256,4 milioni di litri di vino imbottigliato (+4,7%) per un valore di 1,05 miliardi di euro (+12%), a cui vanno aggiunti 51,2 milioni di litri (+24,5%) di sparkling wine, per 194,9 milioni di euro (+28,2%).
Positivi anche i dati della Germania, che si conferma mercato poco incline a variazioni poderose e repentine, e più adatto ad una crescita lenta ma strutturale: 277 milioni di litri di vino in bottiglia (+1,4%) per 754,9 milioni di euro (+1,6%), a cui si sommano 22,8 milioni di spumanti (+4,6%) per 86,2 milioni di euro (+3%). In chiaro scuro il mercato Uk, dove alla lieve diminuzione dei vini fermi (-2% in volume, a 200,7 milioni di ettolitri, e -2,2% in valore, a 423,2 milioni di euro) fa da contraltare l’ennesimo boom delle bollicine: +45,7% in quantità, per 88,2 milioni di litri, per 274,7 milioni di euro (+50,9%).
Tra i grandi mercati emergenti, invece, segnali positivi arrivano solo dalla Cina, sui vini fermi in bottiglia: 20,4 milioni di litri (+7,4%) per 71,9 milioni di euro (+21,4%); continua, invece, il crollo di Russia (-24,3% in volume, a 20,2 milioni di ettolitri, e -27% in valore, a 44,6 milioni di euro) e Brasile (-8,2% in volume, a 7,5 milioni di litri, e -13,1 in valore, a 22,1 milioni di euro), con dinamiche negative ancora più accentuate, in tutti e tre i mercati, sul fronte delle bollicine.
Tra le curiosità che emergono dal report, quelle sul prezzo medio che, in media, è di 3,3 euro al litro per i vini fermi (+4,6% sul 2014), e di 3,5 per gli spumanti (+1,5%): i mercati che pagano meglio, nel primo caso, sono quelli del Sudest asiatico, con 9,34 euro ad Hong Kong e 7,83 a Singapore, seguiti sul podio dalla Svizzera, a 6,12, mentre tra gli sparkling al primo posto si piazza l’Olanda con 7,03 euro al litro, davanti ancora ad Hong Kong, a 6,23 euro al litro, e a Singapore, con 5,27.

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