90 milioni di euro di investimento, uno dei più rilevanti del settore nel panorama nazionale dell’ultimo decennio, ed in ottica “green”, e tre anni di lavoro per un quartiere generale che si estende su oltre 11 ettari, di cui 35.000 metri quadrati coperti, e interessa l’ampliamento e la totale riorganizzazione logistica organizzativa della grande cooperativa veronese, dal conferimento delle uve a imbottigliamento, stoccaggio, logistica e uffici. Sono numeri impressionanti quelli del nuovo sito della Cantina di Soave, inaugurato il 20 settembre, alla presenza dei vertici istituzionali della Regione Veneto, di Fedagri e praticamente di tutto il mondo vitivinicolo veronese, per una realtà che, con 2.300 soci per 6.500 ettari di vigneto e 141 milioni di euro nell’ultimo fatturato consolidato, è protagonista delle denominazioni Soave, Valpolicella, Lessini Durello e Garda.
“Questo traguardo - ha detto Roberto Soriolo, presidente di Cantina di Soave - è la dimostrazione ulteriore di quanto la cooperazione possa raggiungere in termini di sviluppo dimensionale e di valore. Ed è frutto di una visione di lungo periodo, dell’accantonamento di risorse degli anni grazie a scelte strategiche che non hanno rallentato lo sviluppo, ma l’hanno accompagnato unitamente alla promozione sociale”.
Nata nel 1898, Cantina di Soave è entrata in una fase “espansiva” da circa un ventennio, in cui ha accorpato altre cantine cooperative del territorio e conseguentemente è cresciuta in numero si soci e superficie. L’ampliamento della base produttiva ha portato a un’inevitabile inadeguatezza nella fase industriale dell’imbottigliamento. L’impianto principale consentiva la realizzazione di circa 30 milioni di bottiglie l’anno, vale a dire il 20% del vino totale prodotto.
“L’obiettivo dell’investimento - ha spiegato Bruno Trentini, dg del colosso cooperativo veronese - è l’aumento della capacità di imbottigliamento. Le due nuove linee di imbottigliamento hanno un potenziale di 80 milioni di bottiglie all’anno, vale a dire oltre il 50% delle uve conferite dai soci, triplicando l’imbottigliato realizzato finora. Stiamo puntando ad aumentare le bottiglie di vini a denominazione con il nostro marchio visto che la principale garanzia di qualità della Cantina è proprio quella di essere un’azienda a tutta filiera: dal grappolo alla bottiglia. Abbiamo posto anche negli imponenti lavori fatti qui, l’attenzione all’ambiente che mettiamo nella produzione e ci aiuta con la certificazione anche ad avere più peso sul mercato, quindi nella valorizzazione del territorio e per il reddito dei viticoltori”.
Coibentazione dell’intera struttura, pannelli fotovoltaici, che garantiscono energia rinnovabile per il funzionamento del magazzino meccanizzato, e un depuratore sotterraneo con una capacità di 25.000 abitanti equivalenti raccontano l’ottica green con cui è stato condotto l’intervento. A ciò si aggiunge il riassetto urbanistico che ha deviato il traffico di accesso al paese di Soave, per un investimento di oltre 7 milioni di euro, contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi vive e frequenta abitualmente la zona.
“Cantina di Soave è un esempio virtuoso - ha sottolineato Gianni Mercuri, presidente Fedagri e dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - di come la cooperazione ben amministrata possa dare futuro alle piccole aziende viticole e ai territori su cui insistono”.
“Le strategie e gli investimenti che hanno portato alla realizzazione di quest’opera, unitamente agli oltre 70 milioni annui di pagamento delle uve ai soci, danno la misura di quanto sia stata forte la determinazione dei soci e dei consigli di amministrazione che si sono succeduti per raggiungere questi livelli industriali partendo dalla terra”, ha concluso il Governatore del Veneto, Luca Zaia.
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