La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Poca uva, ma migliore. Il raccolto inferiore alle previsioni: meno 3,6% ... La vendemmia 2001 è stata negativa, nonostante le ottimistiche previsioni primaverili. Lo rileva l'Istat, precisando che le gelate pasquali e le scarse precipitazioni estive, accompagnate da alte temperature, hanno determinato una tendenza opposta alle stime. In particolare, continua l'Istat, il raccolto delle uve da vino è ammontato a 70,8 milioni di quintali, il 3,6% in meno rispetto alla campagna vitivinicola precedente. Il raccolto delle uve da tavola, invece, è stato migliore di quello del 2000: 15,7 milioni di quintali e +3% all'anno precedente.
Sul fronte delle uve da vino, la diminuzione più accentuata è stata registrata nel Mezzogiorno (-5,4%), a fronte del - 2,2% del Centro-Nord. Il Veneto si è confermato nuovamente il maggior produttore di uva da vino con 11,6 milioni di quintali (+0,6%), seguito da Emilia Romagna (9,5 milioni di quintali e +3,9%), Puglia (9,3 milioni di quintali e - 14,3%) e Sicilia (9,3 milioni quintali e +1%). È proprio in queste quattro regioni che si concentra il 56,1% dell'uva raccolta a livello nazionale. Le riduzioni maggiori di prodotto sono invece state registrate in Liguria (-38,8%), Valle d'Aosta (-34,2%) e Basilicata (-23,5%), regioni in cui la produzione di uva da vino è piuttosto marginale. Ben 67,3 milioni di quintali di uva raccolta è stata usata per la produzione di vino, altri 3,1 milioni di quintali sono invece stati destinati a mosti, mentre la quota restante è stata impiegata per il consumo diretto e la produzione di succhi d'uva.
La produzione di vino con le uve da vino è stata pari a 49,8 milioni di ettolitri (-3,2%), distribuiti equamente fra vini bianchi (24,8 milioni di ettolitri) e rossi o rosati (25 milioni di ettolitri).