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Corriere Della Sera

Brunello ’97, arriva l’annata del secolo. E’ ritenuta tra le migliori del Novecento. Venerdì il debutto ufficiale a Montalcino ...

Tutto è pronto per la grande festa che celebrerà l’entrata in scena del Brunello ’97, la migliore annata degli ultimi cento anni, secondo molti intenditori. La giuria di 18 enologi incaricata dal Consorzio di valutare la qualità di ogni vendemmia le assegnò già nel febbraio del ’98 le cinque stelle, il voto più alto. Adesso, dopo l’invecchiamento, c’è chi assicura che vale anche di più: un vino memorabile, per le grandi occasioni, o addirittura da collezione. Risultato annunciato, del resto: la vendemmia del ’97 era stata subito classificata dagli esperti fra quelle al top di tutto il Novecento, superiore - per molti - anche a quella del favoloso 1945.

I PREZZI - Il debutto ufficiale dell’annata del secolo (quello passato) avverrà il prossimo fine settimana a Montalcino, quando verrà presentata ufficialmente agli operatori italiani ed esteri. La produzione sarà intorno ai cinque milioni di bottiglie con prezzi che andranno dai 30 ai 60 euro. Ma c’è da scommettere che le etichette di grido, quelle dei cru più blasonati, spunteranno cifre superiori. Ammesso che si riesca a trovarle, però: l’eccezionalità dell’annata ha convinto importatori e ristoratori ad assicurarsi in anticipo molte più bottiglie del solito.

IL 2001 - Venerdì e sabato prossimi si avrà anche il responso degli esperti sull’ultima vendemmia. Per classificare l’annata che sarà in vendita dal gennaio del 2006, sono stati degustate una cinquantina di bottiglie. «Sappiamo che sarà un vino di grande struttura ed eleganza - anticipa Filippo Fanti, presidente del Consorzio - Il rating ? aspettiamo sabato....». Ma i soliti ben informati assicurano che sarà a quattro stelle.

LA NASCITA - Ad «inventare» il Brunello fu a metà dell’800 un garibaldino, Ferruccio Biondi Santi. Fino ad allora il vino si era fatto alla maniera toscana con il cosiddetto «governo», cioè aggiungendo al vino nuovo mosto di uve scelte per provocare una seconda fermentazione. Nella sua tenuta «Il Greppo» a Montalcino, Ferruccio Biondi Santi prese invece a vinificare esclusivamente il sangiovese e ad invecchiarlo poi in botte per lunghi anni. Nasceva così il Brunello (il nome lo ha preso dal suo caratteristico colore), un vino forte e vellutato che non somigliava agli altri rossi da invecchiamento che allora erano più rinomati e conosciuti.

IL SUCCESSO - Per anni il Brunello resta però un vino d’élite, poco noto fuori dall’Italia. Il boom arriva negli anni 80, quando Castello Banfi, azienda allora guidata da Ezio Rivella fa conoscere il vino negli Usa. Il successo tira la volata agli altri vini del territorio dal Rosso di Montalcino, al Moscadello, al Sant’Antimo. E oggi il giro d’affari complessivo è di oltre 130 milioni di euro, più altri 78 milioni che arrivano dall’indotto, soprattutto dal turismo. Anche i vigneti spuntano quotazioni record: non meno di 210 mila euro l’ettaro. Ma per alcune microzone si va oltre i 500.

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