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I Viaggi Di Repubblica

Umbria: il Sagrantino, il rosso del terroir ... Si parla ormai continuamente di vino e l’accento cade esclusivamente sulle caratteristiche sensoriali, dimenticando che un grande vino per essere tale ha bisogno di un grande terroir, ma nell’accezione più ampia: stratificazione antropica, dotazioni del paesaggio, civiltà rurale. Questi elementi danno il carattere al vino, aggiungono alla bottiglia i “valori immateriali” che la rendono unica e riconoscibile. Un vino che è esploso in notorietà internazionale e in qualità è senza dubbio il Sagrantino, autoctono umbro per eccellenza. Senza gli sforzi e l’impegno della cantina Val di Maggio e senza l’intelligente ostinazione di Marco Caprai – che ha saputo circondarsi di tecnici di assoluto livello come Leonardo Valenti e Attilio Pagli oltre a Francesco Cisani – il Sagrantino non sarebbe uscito dal suo mercato locale. Tuttavia è il terroir che oggi aggiunge valore: gli affreschi del Gozzoli a Montefalco borgo di raro fascino da cui si domina l’intera Umbria centrale, il gioiello architettonico di Bevagna con il suo attualissimo Medioevo, l’armonia di Castel Ritaldi, una ruralità felice e aristocratica che è percepibile percorrendo la Strada del Sagrantino (info: www.stradadelsagrantino.com) che offre anche pacchetti per i week end e declina eccellenza enologica, alta ospitalità, gastronomia di pregio. Proprio quella gastronomia che accompagna sapidamente il Sagrantino (e non è un caso che i maggiori vignaioli d’Italia si siano ora qui concentrati): arrosti, tartufi, salumi.

Le miglioir aziende: Scacciadiavoli (Montefalco), Adanti (Bevagna), Caprai - Val di Maggio (Montefalco) ...

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