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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia/Sfida sulle terre del barone: vince il bianco. Antonio Sarno, figlio di una famiglia di salariati, compra la vigna. Ed ecco il suo Faro ... Quante belle storie di lavoro e di riscatto, nella nostra agricoltura. Generazioni sotto padrone, poi qualcuno prende il coraggio a quattro mani e si mette in proprio. Con il cuore in gola, forse, ma sente che ce la può fare. E’ stato così per Antonio Sarno di Cesinali (Avellino). Nel ’74 ha compreto 10 ettari di una tenuta baronale che per un secolo era stata curata, nel ruolo di salariati, dalla sua famiglia. Pochi filari di vecchie vigne, molti noccioli.
Antonio ha riorganizzato il vigneto, a Fiano di Avellino e Aglianico. Ha costruito una cantina ben attrezzata. E, dal ’97, imbottiglia i suoi vini. Ha l’aiuto del fratello Giuseppe, dei figli studenti (Luigi, Marco, Carmine) e la consulenza enologica di Rocco Rotunno. Soprattutto, ha un patrimonio di esperienza e di volontà che ne fanno un produttore da seguire, nei prossimi anni.
I vini: più tipici non si può. I rossi sono un Aglianico d’Irpinia igt di pronta e piacevole beva e un più complesso Taurasi. Il bianco è un Fiano di Avellino, vino che ha crescente successo anche tra i consumatori del Nord. Buono come aperitivo, è considerato perfetto per piatti di pesce. Asciutto, armonico, fragrante, equilibrato, di buona persistenza ...

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