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La Nazione

Mozart fa il Brunello più buono… Il vino contro l’effetto-serra. Mentre le viti crescono meglio e danno un nettare sopraffino se ascoltano la musica classica. In particolare arie sacre di Mozart e Gluck. Lo ipotizzano due studi diversi, che hanno entrambi bisogno di ulteriori verifiche prima di dirsi conclusi. Partiamo dal connubio Mozart-Brunello. Da quattro anni un viticoltore di Montalcino accompagna - attraverso cd e fisarmonica, la storia è finita in prima pagina su Le Monde – vendemmia e coltivazione della vite con note di autori come il genio di Salisborugo, Listz e Brahms. Secondo Giancarlo Cignozzi dell’azienda “Il Paradiso” i grappoli maturano prima e meglio. E pur se con tutte le cautele, anche dai primi risultati degli studi dell’Università di Agraria di Firenze pare che il vino tirato su a classica sia più squisito di quello maturato in silenzio. Gli esperimenti, comunque, sono ancora in corso. E lo sono anche riguardo all’ipotesi che coltivazioni agricole come vite e kiwi possano ridurre l’effetto serra, assorbendo con la fotosintesi l’anidride carbonica. Nel territorio del Brunello ogni anno si stima un assorbimento di 6mila tonnellate.

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