02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Valcalepio, un lombardo che ama il sole tiepido ... Un vino lo si osserva, lo si respira, lo si gusta. Ma un vino lo si può anche ascoltare. Un bicchiere di Valcalepio racconta di una terra collinare bergamasca coltivata con grande passione da viticoltori che hanno creduto in se stessi, nella qualità e nella ricerca del meglio.
La Valcalepio, dal punto di vista geografico, è la zona a una trentina di chilometri da Bergamo, sulla destra del fiume Oglio. Dal punto di vista enologico l’area va tuttavia ad estendersi dal fiume Adda fino al lago d’Iseo, sfiorando i monti della Val Cavallina e della Val Brembana. Il Valcalepio matura tra i trecento e i cinquecento metri di altitudine. Le viti sono orientate a mezzogiorno, alla ricerca del sole lombardo che scalda ma non “scotta”.
La Denominazione Valcalepio, ottenuta nel 1976, comprende due varietà, il Rosso e il Bianco. Il Valcalepio Bianco si può abbinare con antipasti di pesce non salati, trote alla brace, primi piatti con sugo di pesce e secondi di carne delicate. Si ottiene da un blend di Pinot bianco, Chardonnay e Pinot Grigio. Il Valcalepio Rosso viene prodotto da Merlot (dal 40 al 75 per cento) e Cabernet Sauvignon (dal 25 al 60 per cento).
Va a braccetto con piatti di carni rosse o bianche, arrosti, cacciagione e polenta.
A queste due tipologie di base, realizzate con i vitigni internazionali giunti in zona durante la ricostruzione dei vigneti devastati dalla fillossera, se ne sono aggiunte due nel 1993: il Rosso Riserva, maturato per tre anni di cui almeno uno in botte, e il Moscato Passito, un rarissimo rosso dolce ottenuto da uve autoctone di Moscato di Scanzo maturato per almeno diciotto mesi.
Il Valcalepio non è ancora riuscito a farsi conoscere come meriterebbe neanche adottando, unica Doc italiana, la certificazione di un prodotto con cui un ente terzo garantisce la rispondenza tra qualità organolettica promessa e qualità erogata.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024