02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Corriere Della Sera

Corsa alle cantine d’autore. La firma di Piano in Toscana ... “Come una fabbrica del vino”. Oggi l’apertura in Maremma. Dopo Fuksas, Gehry e Botta l’architetto genovese si cimenta con le vigne per Rocca di Frassinello. Una torre per catturare un raggio di sole nel sottosuolo... È l’evento enologico più glamour dell’estate: oggi a Giuncarico di Gavorrano, a pochi chilometri dal mare di Punta Ala, si inaugura la cantina di Rocca di Frassinello progettata da Renzo Piano. Rocca di Frassinello è una joint venture (la prima italo-francese) tra Paolo Panerai (giornalista e proprietario di Castellare a Castellina in Chianti) e Eric Rothschild (il finanziere francese del mitico Chàteau Lafite, uno dei miti del vino mondiale).
La cantina disegnata da Piano è inserita nel paesaggio, con soluzioni d’avanguardia pensando alla tradizione. Per esempio si è scelto di usare solo la forza di gravità (e non le pompe meccaniche) per muovere il vino. L’idea di Piano è stata quella di non creare un monumento ma una “nobilissima fabbrica del vino”. Racconta l’architetto: “È stato immediato capire che era la sommità della collina il posto giusto dove realizzare la struttura: prendere la collina, scavarci dentro la cantina, farci sopra una piattaforma che fosse più o meno come un altopiano dal quale si potesse vedere il paesaggio straordinario. È un edificio che più semplice non si può immaginare”.
L’opera, 7500 metri quadrati, ha pareti di cemento armato a vista, casseri di legno di betulla, un grande spazio per convegni, concerti ed eventi. E sotto il grande anfiteatro a gradoni, al centro della cantina, la barricaia, con oltre 2.500 barrique di rovere, che viene illuminata da un raggio di sole “catturato” da una torre soprastante il sagrato e riflesso da una serie di specchi.
“Abbiamo scelto questo terroir - dice Paolo Panerai - perché ha lo stesso piede geologico del Chianti e di Montalcino, un terreno sassoso e ricco di scheletro, ideale per la vite. Qui fa più caldo, ma l’escursione termica (fondamentale per la qualità del vino) è maggiore. Siamo convinti di poter fare meglio che a Bolgheri”.
Rocca di Frassinello è solo l’ultima di una serie di cantine d’autore. La necessità è quella di usare la cantina non solo come luogo fisico per la produzione del vini, ma anche come show room e perché no come strumento di comunicazione. L’esplosivo fenomeno è stato innescato da “Cantine aperte”: migliaia e migliaia di turisti del vino vanno direttamente in cantina per acquistare i vini di qualità. E qui vogliono trovare un luogo non solo bello, gradevole e curato che sia lo specchio della qualità organolettica del vino, ma un sito dove provare un’emozione.
In questo filone la cantina che di recente ha suscitato maggiore clamore è stata quella di Marques de Riscal in Spagna creata da Frank O. Gehry, vera e propria città del vino, che si distende sotto le avveniristiche vele in titanio. La Toscana, e la Maremma in particolare, è invece uno dei territori dove maggiore è la presenza delle cantine d’autore. A cominciare da Bolgheri, dove Angelo Gaja per la sua Camarcanda si è affidato a Giovanni Bo. Cantina invisibile, quasi un ettaro di superficie interrata, per non incidere sull’ambiente. La più famosa è la cantina di Petra a Suvereto, dell’imprenditore Vittorio Moretti (che detiene anche Bellavista in Franciacorta), un’imponente struttura che ricorda una piramide assiro-babilonese. I marchesi Antinori hanno affidato all’emergente Marco Casamonti il progetto della cantina di San Casciano Val di Pesa, vicino a Firenze. E la prossima? Sempre di Casamonti, progettata per la Guido Berlucchi, che sorgerà a Borgonato in Franciacorta.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su