Tutto si può dire delle bottiglie di Mariuccia Borio, tranne che siano banali. I suoi vini si chiamano A Taj (uno Chardonnay), Aviè (un Moscato), Goj, Litina, Policalpo (barbere di territori e invecchiamento diversi). Ognuno ha una sua storia, di ricerca e di qualità. Ma al vertice c’è il Passum, sempre Barbera, ma che Barbera! L’uva viene raccolta tardivamente e lasciata appassire per uno-due mesi. Il vino matura un anno in barrique e in botti tradizionali. Poi in bottiglia, senza etichetta ma con quella grande P, prealfabetica rossa, serigrafata sul vetro. Elegantissima. E il vino? il 2005 asciutto, morbido e pieno; presenta una caratteristica vena dolce, con sentori di cioccolato, ma anche di frutta e spezie. Grande. Perfetto per arrosti e umidi di selvaggina.
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