La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Abramovich sogna “La Toscana? Se potessi me la comprerei tutta” ... “Se potessi me la comprerei tutta. La Toscana è una regione bellissima che conosco bene. Adoro la Versilia, in particolar modo Forte dei Marmi. Ma anche le colline senesi. Trovo qualcosa di magico nell’aretino. L’Elba mi piace, ma è troppo affollata per i miei gusti”. Il magnate russo, plurimilionario proprietario del Chelsea Roman Abramovich non ha dubbi: “Se potessi me la comprerei tutta. Pezzetto dopo pezzetto”. Battute da salotto, ma indicative dei gusti di uno degli uomini più ricchi del mondo, fatte durante una recente festa londinese. Secondo indiscrezioni della stampa americana, insomma, Abramovich, 41 anni, mediterebbe addirittura di sposarsi nella regione di Dante, e proprio a Forte dei Marmi, città prediletta della fidanzata Daria Dasha Zhukova, 23 anni figlia di un facoltoso petroliere. Ma i gossippari sono dell’avviso che alla fine la scelta ricadrà comunque su Londra, anche per consentire ai vip londinesi di accorrere in massa alla funzione, prevista per questo autunno. Secondo il periodico americano Star, Abramovich avrebbe in mente di investire nel settore vinicolo. A suo avviso, uno dei pochi che resisterà allo tsunami che sta colpendo l’economia mondiale, anche grazie alla alta qualità dei suoi prodotti. Si sa che Dasha ha una cantina personale di vini toscani (oltre 3000 bottiglie) tra cui brand super griffati come Frescobaldi, Ornellaia e Masseto. E si dice che sia proprio lei a spingere Roman a far incetta di ville e castelli nella ridente Toscana. Una passione trasmessa alla Zukhova da Sting, “toscano” da una vita. Il cantante, è infatti da anni proprietario di una villa in Chianti e trascorre in Toscana molti dei suoi fine settimana. E a voci e battute da salotto potrebbero seguire i fatti per il magnate russo: a breve, infatti, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe essere finalizzato un importante acquisto immobiliare, forse un castello, non lontano dalla stessa tenuta di Sting.