Estorsioni alla Zonin in Sicilia, due arresti ... Intimidazioni, danneggiamenti, lettere minatorie. Il clan mafioso di Riesi in provincia di Caltanissetta che fa capo alla famiglia Cammarata ha provato a lungo a far pressioni sui manager dell’azienda vitivinicola Principi di Butera controllata del gruppo Zonin per far assumere i propri uomini. Insomma la famiglia di Cosa nostra di Riesi, agiva come una vera e propria agenzia di collocamento. Ma i manager dell’azienda non hanno affatto ceduto alle minacce telefoniche o alle minacce di morte fatte recapitare con il report giornaliero degli operai e hanno denunciato tutto. E così ieri con l’accusa di tentata estorsione i carabinieri hanno arrestato (sulla base dell’ordine di custodia firmato dal gip Giovanbattista Tona) due presunti uomini d’onore del clan Cammarata: Giovanni Lo Stimolo e Filippo D’Anna.
Ennesima puntata di una vicenda che è cominciata nel novembre del 2005, quando scattò l’operazione Odessa, che diede un duro colpo al clan che aveva tentato di infiltrarsi proprio nell’azienda Zonin: il personale che era stato assunto in più rispetto al fabbisogno aziendale, proprio per sottostare alle richieste del clan, è stato via via ridotto fino a raggiungere le reali esigenze aziendali. Adesso, dicono i carabinieri, l’azienda risparmia ogni anno 150mila euro di stipendi. Per il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, va “apprezzato che i nuovi dirigenti abbiano collaborato con gli inquirenti, consentendo di smantellare una sorta di ufficio di collocamento di Cosa nostra e permettendo alla stessa azienda di tornare a operare sul libero mercato senza condizionamenti”. Lari si è detto soddisfatto del lavoro svolto dal Ris di Messina guidato dal maggiore Sergio Schiavone: sono loro ad aver trovato le prove nei confronti degli arrestati.
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