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La Repubblica

La ’ndrangheta al Café de Paris. Sequestrato un pezzo della Dolce Vita ... Sequestrato il pezzo più pregiato della “Dolce Vita” di Roma, il “Café de Paris” di via Veneto, a pochi passi dall’ambasciata americana. Secondo i giudici dell’antimafia di Reggio Calabria, lo storico locale era finito nelle mani della cosca Alvaro dal 2005, quando venne venduto per 250 mila euro a un personaggio riconducibile alla ’ndrangheta. Il boss Vincenzo Alvaro, "mente operativa" della cosca nella capitale, risultava assunto in un altro dei locali sequestrati. Il Café de Paris è infatti uno dei numerosi beni finiti nel mirino della magistratura che ha disposto il sequestro di beni (società, attività commerciali, abitazioni e auto di lusso) per 200 milioni di euro.

Proprietario dello storico bar di via Veneto era invece Damiano Villari, un insospettabile barbiere calabrese di un piccolo paese sull’Aspromonte, di fatto prestanome per conto della cosca di Alvaro che nel 2002, dopo aver pagato i conti con la giustizia in Calabria, si era trasferito nella capitale con amici e parenti.

La ’ndrangheta nella capitale. Il vice direttore del Café de Paris, Marcello Scofano, è infuriato. Respinge le accuse e si lamenta perché il suo bar ha aperto l’attività alle 10 anziché alle 8: “Ci scusiamo con i clienti per il ritardo di due ore e anche per questa pubblicità”. Secondo gli investigatori, le “famiglie” calabresi da tempo hanno investito nella capitale, e in particolare nel centro storico di Roma, milioni di euro provenienti dal traffico di stupefacenti e di armi. Decine di ristoranti, pizzerie e aziende della grande distribuzione alimentare nel Lazio sarebbero in mano alla ’ndrangheta.

Grasso: “Illeciti al sud, investimenti al Nord”. “Questa operazione è la punta di un iceberg”, ha detto il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. “Roma è una delle città dove le cosche criminali e i grandi traffici internazionali illeciti trovano sviluppo sotto il profilo economico e il reimpiego di profitti illeciti. E’ dimostrato che la malavita realizza profitti illeciti nel sud ed investe nel centro e nord Italia”.

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