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Il Venerdi' Di Repubblica

Il piacere di andare in bianco con la regina del rosso trentino ... Incrocio tra uve Manzoni e Sauvignon per questo Mirto 2007 prodotto dalla donna che ha rilanciato il Teroldego... Si dice Teroldego e si pensa subito a Elisabetta Foradori. Impossibile ignorare quanto ha fatto per il rosso più importante del Trentino: in breve, lo ha portato nella ristretta rosa dei grandi vini-vitigni a livello internazionale. Con un piglio inaspettato (dai maschi) ha preso in mano l’azienda di famiglia (ora in regime biodinamico) e ne ha fatto un laboratorio modello. Il suo Granato è il prototipo extralusso (finezza, longevità). Ma si corre il rischio di fare ombra alle altre etichette. Questo Myrto, ad esempio. È un bianco da uve Incrocio Manzoni e, minoritarie, Sauvignon. Ne fonde e armonizza le qualità. La vinificazione (fermentazione e soggiorno sui lieviti ingrandi botti) contribuisce a fissare profondità e complessità. Nonché durata: recente assaggio del 2001 di sorprendente bontà. Dunque, attendere qualche anno dalla vendemmia per apprezzarne il quadro aromatico (fiori di bosco, frutti estivi, agrumi, pietra focaia) e gusto strutturato, di lungo racconto. A Milano da Cotti e Faravelli, a Roma da Ciarla e Trimani sui 16-17 euro.

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