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Nazione / Giorno / Carlino

I sapori delle Marche ... Anche una serie di eventi dedicati ai nostri lettori... Conto alla rovescia verso l’inizio di “Tipicità”, festival dei prodotti tipici delle Marche. Ne parliamo con Angelo Serri, direttore della rassegna.

Come definirebbe questo evento?

“Un contenitore di appuntamenti, oltre che una fiera del tipico made in Marche. Chi viene a Fermo dal 13 al 15 marzo prossimi diventa protagonista e partecipa attivamente a presentazioni, degustazioni guidate non stop, dimostrazioni di cuochi in grandi cucine a vista, spettacoli, eventi come il progetto dei vini a tonalità verde che ospita produttori e rappresentanti di Slovenia, Ungheria, Spagna e Francia. E poi quest’anno diventiamo maggiorenni: compiamo 18 anni”.

Cosa mette in vetrina “Tipicità”?

“Gradualmente abbiamo spostato il tiro dal food al territorio e oggi possiamo dire che in questi seimila metri quadrati è concentrato tutto il sapore delle Marche. Questa regione da nord a sud è conosciuta per il tartufo, il ciauscolo, ovvero questo salame maceratese a pasta molle che richiama alla mente i paté francesi e che si fregia dell’Igp, il Verdicchio, le olive all’ascolana, i maccheroncini di Campofilone, alle nostre dop: la caciotta di Urbino, che Michelangelo si faceva mandare a Roma mentre decorava la cappella Sistina, il prosciutto di Carpegna, l’olio extravergine di oliva di Cartoceto, l’oliva tenera ascolana. Ma anche il salame di Fabriano prediletto da Garibaldi, i nostri pecorini anche stagionati in grotta o in fossa, e naturalmente tanti vini di grande rapporto qualità-prezzo, tra i quali primeggiano le tre Docg: Verdicchio, Rosso Conero e Vernaccia di Serrapetrona. Tutto questo universo enogastronomico sarà degustabile durante la nostra fiera, ma non solo”.

Cos’altro?

“Tipicità è un luogo di incontro tra cucine del mondo, quest’anno saranno ospiti la Baviera e la Sardegna, che proponanno le degustazioni dei loro prodotti: dallo stinco alla birra tedesca, al maialino sardo alla cucina con contaminazioni catalane della zona di Alghero. Insomma cibo e cultura”.

Cultura?

“Sì. Tra paesaggi ancora incontaminati che raccontano le cime dell’Appenino dell’Adriatico, insistono produzioni di eccelenza non agroalimentari, ma ad essa collegate: esponiamo infatti anche il made in Marche, gli articoli che rendono famosa questa regione, ovvero calzature, cappelli, gioielli, la pelletteria, abbigliamento. Proponiamo marketing di gusto in tutti i sensi, dal cibo, al vino, alle produzioni artigianali. Marche da sorseggiare, da gustare, da godere e da vivere e chi vuole può già visitarci sul sito www.tipicita.it”.

Per tutto il 2010 Ticipità diventa evento diffuso nelle Marche anche per i lettori di Quotidiano nazionale: come?

“Per festeggiare i 125 anni del Resto del Carlino, abbiamo allestito un’edizione speciale chiamata “Marchigiando Tipicità”: 125 eventi-degustazione gratuiti nelle fattorie e nei laboratori di tipicità delle Marche dedicati ai lettori del Carlino e di Qn in particolare. L’elenco è già disponibile sul nostro sito. Si parte il 21 febbraio con una degustazione di prodotti al tartufo nell’azienda “Le Trifole” di Davide Curzietti di Acqualagna (Pesaro e Urbino), in via De Gasperi 90 e si prosegue domenica 21 marzo alla “Romantic Farm”, di via Roma a Montecosaro (Macerata) con una degustazione di prodotti biologici (miele, vino, vino cotto, pasta, olio, farina, prodotti da forno e cioccolateria) con passeggiata per riconoscere le erbe spontanee”.

E per chi vuole soggiornare nelle Marche per i 125 anni del Carlino www.marcheholiday.it.

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