L’esperto ... Il giornalista Enzo Vizzari. “Il nostro handicap: manca una vera strategia di marketing”... “La qualità dei vitigni c’è, le capacità di produrre buon vino anche, quello che ancora manca agli italiani per vincere la crisi del settore è il marketing. Su quello siamo ancora troppo artigianali”.
C’è chi prevede una vendemmia eccezionale ma lui, Enzo Vizzari che di cibo e vino se ne intende visto che da anni si occupa della Guida ai ristoranti dell’Espresso, va con i piedi di piombo. La realtà è complessa, il mercato del vino stagna, e soprattutto i piccoli e medi produttori sono in crisi tra alti costi e il consumo che nel mondo diminuisce.
Che fare?
“Puntare sull’alta qualità, su vini con forte personalità dimenticando i prodotti standardizzati. Perché in momenti di stanca, i vini di eccellenza continuano a tirare, ad avere un mercato di intenditori pronti a spendere anche tanto per assaporare la qualità. Chi viene penalizzato è il prodotto medio basso”.
Sfuso o in bottiglia?
“Di questi tempi i prezzi dello sfuso sono imbarazzanti, vergognosi: un euro, due euro e mezzo al litro per il barolo. Prezzi che non premiano il lavoro di qualità dei vignaioli”.
E allora?
“In Italia c’è chi negli anni ha puntato alla quantità ma anche chi si è dato da fare per creare prodotti di alta qualità. La ricetta secondo me è ridurre la produzione ed elevarne il livello. Come fecero in Francia i produttori di Champagne e come hanno provato a fare in toscana quelli del Chianti Classico”.
Qual è la differenza?
“In Francia sono molto uniti, se decidono qualcosa fanno politiche unitarie, hanno visioni comuni. Se devono tagliare la produzione lo fanno tutti, se devono promuovere un prodotto regioni comuni e istituzioni lavorano assieme mentre da noi è tutta una frammentazione di iniziative”.
E il marketing?
“Su quello siamo indietro, molto indietro. Non siamo ancora capaci di studiare il mercato, le tendenze, leggere i desideri e imporre come immagine i nostri prodotti migliori”.
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