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Il Sole 24 Ore

Galan accelera sull’etichetta. “Più trasparenza per il cibo” ... Salone del gusto. Appello congiunto con Slow Food per la filiera durante l’inaugurazione della kermesse al Lingotto di Torino... “È indispensabile la definitiva approvazione di una legge sull’etichettatura trasparente, perché altrimenti non saremmo credibili in Europa”. Il ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, sceglie l’inaugurazione del Salone del Gusto al Lingotto Fiere di Torino per ribadire l’assoluta necessità di garantire la massima informazione e trasparenza proprio neutre il Parlameato europeo approva la legge sull’etichettatura dei prodotti.

Galan, in questo modo, rassicura Carlin Petrini, presidente onorario di Slow Food e ideatore del Salone, che nel discorso di inaugurazione aveva sottolineato l’assurdità di comportamenti speculativi che portano aziende italiane ad acquistare latte romeno per produrre formaggi spacciati per italiani. Comportamenti inaccettabili che hanno messo in ginocchio l’agricoltura e rovinato i pastori italiani. E rivolgendosi al romeno Dacian Ciolos, commissario europeo all’agricoltura, Petrini sottolinea l’esigenza di realizzare caseifici in Romania, per valorizzare i formaggi locali e impedire una concorrenza sleale ai prodotti caseari italiani.

Ma Petrini e il Salone del gusto di Torino guardano oltre e puntano sui giovani che vogliono tornare a lavorare in agricoltura, anche in paesi come gli Usa, dove una politica dissennata ha portato gli occupati del settore primario sotto l’1 per cento. Ma per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro nell’agricoltura italiana, aperti ai giovani, occorrono interventi pubblici e privati, a partire da minori vincoli burocratici e da un più agevole accesso al credito: “il futuro è nelle mani dei contadini - ha concluso Petrini - e gli istitutivi credito devono investire sui giovani, sapendo che saranno ripagati”.

Anche dal commissario Ciolos arrivano parole di speranza a partire dalla scelta di un luogo simbolo dell’industria, come il Lingotto, per ospitare l’appuntamento mondiale dell’agricoltura e della cultura agricola Ciolos assicura che la tradizione alimentare può essere il massimo dell’innovazione e la nuova Pac dovrà essere lo strumento per valorizzare le risorse conciliando la sostenibilità sociale con quella economica e ambientale. Quanto alle etichette, anche il commissario Ue insiste sulla necessità che contadini e allevatori possano vendere i loro prodotti nei rispettivi territori, tutelati da etichette che garantiscano la provenienza degli tenti. Con etichette locali a partire dai prodotti di montagna. Conciliando localismo con dimensione internazionale, come avviene appunto al Salone torinese, dove sono presenti, sino a lunedì, 910 espositori ma dove si confrontano anche, a Terra Madre le comunità del cibo in arrivo da 163 paesi da tutto il mondo.
Un Salone dove i formaggi di alpeggio di Dop convivono con il caffé sudamericano della Lavazza, dove gli ovini sardi vengono serviti a tavola insieme a quelli irlandesi, dove la Valle d’Aosta punta sul fascino di odori e sapori e la Toscana mescola latte ovino e produzione di lana per l’artigianato; dove l’Emilia presenta il prosciutto di Parma e la Camera di commercio di Torino offre le carni e i vini della provincia. Ma l’Ismea presenta dati da cui emerge che aumentano Dop e Igp italiane (poco meno di un quarto di tutte quelle europee), ma cala il fatturato dei prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento. Evidentemente l’etichetta, da sola, non è sufficiente.

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