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Il Sole 24 Ore

Mastrojanni, il Brunello per passione ... “il vino deve tracciare la nostra identità, rispettare la storia e la tradizione. Non può essere quello del nostro enologo”: Riccardo Illy, ad del gruppo
omonimo che controlla la Mastrojanni, è tanto chiaro quanto determinato nel raggiungere gli obiettivi. L’azienda agricola Mastrojanni è già costata, tre anni fa, un capitale: 16, milioni. E subito dopo sono stati stanziati ingenti investimenti per ristrutturare l’azienda; a inizio ottobre sono terminati i lavori, in bio-architettura, di ampliamento della cantina e degli uffici.Il cantiere della parte residenziale si aprirà a breve. Nel 2008 Mastrojanni è entrata nel polo del gusto del gruppo Illy che comprende il caffè, il cioccolato Domori, gli infusi Dammann e la frutta Agrimontana. Il tutto per un fatturato di 334 milioni. “Quella di Mastrojanni - aggiunge Illy è più una storia d’amore che di business. Sappiamo che il ritorno dell’investimento lo vedranno, forse, i nipoti. Del resto quando decidemmo d’investire la scelta era ristretta tra la zona del Barolo e quella del Brunello di Montalcino. E i prezzi a ettaro non differivano di molto: 400mila euro a ettaro”. Ma se Riccardo (sommelier, e la moglie Rossana, docente di sommellerie) e il fratello Francesco (proprietario anche del Podere Le Ripi, sempre a Montalcino) non amassero passionalmente il vino e il paesaggio toscano forse non avrebbero mai pensato d’investire un capitale pari a circa 18 volte i ricavi dell’azienda. Nata nel 1975 sui resti di un borghetto semi abbandonato nei dintorni di Montalcino, Mastroj anni conta oggi 90 ettari, di cui una quarantina vitati, per metà a Brunello, per una produzione complessiva di 100mila bottiglie l’anno, per il 50% al l’export. “Puntiamo - sostiene Andrea Machetti, ad di Mastrojanni - sulla qualità: manteniamo una densità che varia dai 3.600 ai 5.300 ceppi per ettaro per i nuovi impianti, con rese non superiori ai o quintali per ettaro. Anche se per il Brunello, il disciplinare della Docg fissi il limite a 80 quintali”. Protagonista delle vigne Mastrojanni è il Sangiovese, denominato Brunello a Montalcino. In quantità minori anche Cabernet Sauvignon, Moscato, Malvasia di Candia e Sauvignon, con resa analoghe. “L’invecchiamento - conclude Machetti - è realizzato in storiche grandi botti dai 16 ai 54 ettolitri. L’affinamento del Brunello avviene in botti di rovere per tre anni. E poi 6-8 mesi in bottiglia”.

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