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Corriere Della Sera

Alimentazione Ogni anno ne buttiamo via 20 milioni di tonnellate, I dati del forum “Food and nutrition” di Barilla ... Il nostro cibo sprecato nutrirebbe la Spagna ... Lo stadio di San Siro pieno di rifiuti è l’immagine scelta dal giornalista Jonathan Bloom per mostrare l’emergenza, non solo americana, degli sprechi alimentari. I 250 mila suicidi dei contadini indiani e i 1.500 brevetti in mano a tre multinazionali sono la denuncia dell’attivista indiana Vandana Shiva, per aprire il dibattito su ogm e biodiversità. Le pesche lasciate marcire nelle campagne piemontesi, sono l’esempio portato da Carlo Petrini fondatore di Slow Food, per rilanciare il tema degli sprechi, e quello della sovranità alimentare. E il mare Adriatico è citato per misurare un’altra emergenza, quella dell’acqua: l’Italia ne perde, all’anno, una quantità equivalente a un decimo di quel mare.
Nella prima giornata del forum su Food and nutrition, riproposto dalla Barilla, in corso ieri e oggi all’università Bocconi sono arrivati in duemila per assistere a tavole rotonde, con fronti e dibattiti con cinquanta esperti di tutto il mondo. Il numero, gigantesco, ripreso da tutti i relatori è: un miliardo di tonnellate di cibo che finisce nella spazzatura, un miliardo di persone nel mondo che soffrono la fame mentre altrettante sono malate per eccesso di cibo. Più dì una denuncia. “E ora di pensare a una diversa regia del mondo” è il commento secco di Umberto Veronesi. Andrea Segrè, fondatore all’università di Bologna del Last minute market (recupero cibo e prodotti invenduti), parla di un “mercato che non funziona e disumano”, sottolinea che fame e obesità sono un problema anche qui. E ricorda che “con i venti milioni di tonnellate di cibo persi ogni anno daremmo da mangiare a 44 milioni di persone, l’equivalente della Spagna” e traduce la perdita in euro: dodici milioni. Segrè è anche promotore del progetto “un anno contro lo spreco” ora rilanciato dalla Commissione agricoltura a Bruxelles. Sarà il 2013. Almeno questa è la pro- posta, con l’impegno di dimezzare gli sprechi entro il 2025.

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