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Il Sole 24 Ore

La Gdo sempre più “enoteca” ... Vino: gli italiani bevono meno, selezionano e riducono la spesa ... qualità-prezzo, salubrità,marketing e comunicazione, export: sono alcuni dei concetti chiave attorno ai quali si snoderà, secondo gli operatori, il percorso dei vini italiani; i consumatori pongono l’accento sulla provenienza del vino: sono questi alcuni dei risultati emersi dal i” Rapporto di filiera “Vino futuri possibili” presentato ieri a Milano dal Gruppo Sole 24 Ore. L’Italia produce oltre 40 milioni di ettolitri divino (la Francia poco pi dio), l’intera filiera occupa decine di migliaia di persone e l’export vale 4,4 miliardi. Tutto bene? No, perché sul mercato domestico scatta l’allarme. “L’Horeca - osserva Riccardo Ravasio, direttore mercato italiano di Giv - dà la sensazione di calare a doppia cifra per il terzo anno consecutivo mentre la Gdo è in equilibrio e consolidala percezione di sostituire l’enoteca. Il problema è che si beve meno e si vuole spendere meno, quindi i produttori di qualità, cioè le bottiglie sopra i5 euro, sono sotto pressione”. E oggi su un mercato che vale 1,5 miliardi ben 220 milioni sono realizzati con vino di buon livello. Da qui la domanda degli operatori su quali saranno i principali fattori di successo in futuro. Nell’ordine, il giusto rapporto qualità-prezzo, seguito dall’alta qualità, dalla provenienza-territorialità, da marketing e comunicazione (quarto) e dalla salubrità, intesa come assenza di sostanze allergizzanti e pericolose. “I professionisti del vino - ha osservato Marilena Colussi, sociologa - sia operanti nell’horeca che nella distribuzione, mostrano, rispetto ai consumatori, maggiore attenzione al mercato e alla competizione: il 66% degli operatori lo ritiene un punto centrale contro il 50% dei consumatori; e anche sul tema dell’alta qualità gli addetti ai lavori sfiorano il 60% contro il 32% degli altri”. Queste le rilevazioni di Duepuntozero Doxa. Su diversi aspetti, i pareri tra professionisti e consumatori sono simili: sulla rilevanza della provenienza-territorialità come must per il successo, così come sul ruolo cruciale dell’export. Per quanto riguarda il passaggio dal sistema Doc-Docg-Igt a quello Dop-Igp: secondo il 46% dei produttori potrebbe penalizzare i territori vocati alla produzione di certi vini, oltre a creare confusione nel consumatore. Confermato il calo del consumo divino fuori casa. Mentre la Gdo è sempre più luogo d’acquisto preferito: nel 2011 il 60% delle vendite è passato da super e iper che hanno incrementato le etichette di qualità del 14%. Crescono i vini a marchio del distributore.

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