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Il Sole 24 Ore

“Guerra ai falsi prodotti Bio” ... Il ministro delle Politiche agricole De Girolamo annuncia un accordo con Le Dogane... Codici ad hoc per frenare le contraffazioni in arrivo da Paesi terzi... e L’agricoltura biologica continua a crescere, sostenuta da un aumento della spesa al consumo di quasi il 9% nel primo semestre di quest’anno. Ma il settore in Italia - una superficie coltivata di 1,1 milioni di ettari, quasi 50mila operatori, per un giro d’affari di 3,1 miliardi, di cui un terzo realizzato all’estero - deve affrontare con urgenza il problema delle contraffazioni, soprattutto di prodotti d’importazione. Ieri il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, intervenendo a Bologna a un convegno sulla sostenibilità ambientale che ha anticipato l’apertura del Sana (il Salone organizzato da Bologna Fiere, da oggi al 10 settembre), ha posto l’accento sui “fenomeni fraudolenti che ci colpiscono”. Una vera e propria emergenza alla quale, tuttavia, il ministro ha ricordato le prime risposte già arrivate da istituzioni, mondo delle imprese, enti di controllo e associazioni. Penso ad esempio agli interventi per introdurre, d’intesa con l’Agenzia delle Dogane, un codice specifico per i prodotti biologici importati da paesi terzi, o al progetto di informatizzazione delle procedure per ottenere lo status di operatore biologico e favorire la trasparenza”. Per De Girolamo, “con i nuovi sistemi messi a punto dal ministero, tutti i soggetti interessati al controllo e alla vigilanza possono accedere alle informazioni delle singole aziende bio. In questo modo c’è stato un miglioramento significativo per trasparenza ed efficacia dell’azione di controllo”. Detto questo, “non possiamo abbassare la guardia, per continuare a tutelare i consumatori e i produttori biologici onesti. Dobbiamo impedire il dilagare di questi fenomeni fraudolenti e che ad arricchirsi siano i furbi che causano un enorme danno economico e di immagine a tutto il made in Italy”. Da qui l’invito del ministro De Girolamo, da un lato, a “organizzare meglio le filiere produttive pèr dare più valore aggiunto alle imprese; dall’altro, a perseguire la semplificazione delle procedure burocratiche, con l’aiuto della Commissione europea e degli altri Stati membri, continuando a fornire garanzie sui prodotti, che sono l’asse portante del nostro biologico”.

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