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Il Sole 24 Ore

Vino, l’Italia torna leader mondiale ... Superata la Francia... Il vino italiano riconquista la palma di primo produttore mondiale ai danni dei francesi: quest’anno la produzione, secondo le stime di Assoenologi, dovrebbe attestarsi tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri contro i 43,5 milioni della Francia. Distanti la Spagna e gli Stati Uniti. Il nostro Paese aveva conquistato il primato mondiale nel 2011. Secondo Coldiretti la maggiore stabilità del clima italiano permetterà di aumentare la produzione italiana dell’8% (dai 40 milioni dell’anno scorso) mentre quella francese, penalizzata dal maltempo, è stimata in calo dal ministero dell’Agricoltura francese del 3,9% rispetto ai 41,9 milioni di ettolitri del 2012. In dettaglio, nella zona del Bordeaux, la regione del vino più importante del mondo, a causa delle forti grandinate, si prevede un taglio produttivo del 20% a 5,2 milioni di ettolitri: l’annata più scarsa dal 1991. “I francesi hanno anche problemi qualitativi - osserva Marilisa Allegrini, produttrice della Valpolicella classica e altri vini - Freddo e grandinate hanno inciso nella zona di produzione dello champagne e del Bordeaux. In Italia invece, grazie a un meteo clemente, e a una maturazione fenolica equilibrata dovremmo ottenere un’ottima qualità”. Per Gian Pier Broglia, presidente del Consorzio del Gavi, “il dato quantitativo è importante perché ci consacra come primo grande produttore mondiale. Tuttavia guarderei anche al valore: vincono i francesi ma il made in Italy dà filo da torcere nella fascia premium e super premium”. Nonostante un potenziale produttivo simile, nel primo semestre del 2013 la Francia nel settore ha esportato per 3,6 miliardi (di cui 831 milioni di champagne e i,i miliardi di Bordeaux) mentre l’Italia nel primo quadrimestre si è fermata a 1,55 miliardi, sfiorando una crescita del io per cento. Il duopolio, anche qualitativo, italo-francese peraltro è stato sancito dal G2o appena concluso, dove i potenti del mondo hanno bevuto un Bordeaux francese e un vino bianco italiano, esattamente un Gavi Bruno Broglia 2011. “Abbiamo fatto passi avanti incredibili - aggiunge Allegrini - ma i francesi beneficiano di una remunerazione sui loro vini che, sebbene in calo, è per noi lontanissima. Per di più la realizzano non su nicchie ma su produzioni da 200-300mila bottiglie”. I risultati produttivi dei due big del mercato mondiale dovranno trovare conferma nelle prossime settimane: in Francia la vendemmia è in ritardo e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato raccolto appena il 10% delle uve. Un ritardo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno ma che in realtà è un ritorno alla normalità. In Italia è partita in Franciacorta e in poche altre zone. “A Gavi - aggiunge Francesco Bergaglio, dg del Consorzio - inizieremo tra il 20 e il 25settembre. La resa aumenterà a 8-86 quintali a ettaro, ma sotto io del disciplinare. Non vogliamo fare corse sulla quantità ma aumentare la marginalità”. Nelle tenute venete e toscane di Allegrini la vendemmia si farà tra il 15 settembre e inizio ottobre. “La prossima settimana è prevista una perturbazione al nord - conclude l’imprenditrice - ma non dovrebbe compromettere nulla”.

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