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E la crisi di mercato? Fatturati in aumento, nel 2004, e trend altrettanto positivo, nel 2005, per le aziende vitivinicole nazionali. A dirlo 50 grandi imprese del settore interpellate da un sondaggio di www.winenews.it
di Franco Pallini

Sembrerà strano, ma il sondaggio di www.winenews.it , condotto sull’attuale congiuntura del mercato del vino, approda ad un risultato sorprendente e del tutto atipico, almeno stando alle odierne dinamiche economiche. Ma la “sentenza” delle 50 aziende italiane interpellate - fra le più importanti del settore vitivinicolo e posizionate nella gamma medio-alta della segmentazione di mercato - è di quelle senza appello: il 70% di queste imprese dichiara di aver incrementato il proprio fatturato nel 2004. E la stessa percentuale si dichiara altrettanto ottimista per l’immediato futuro, scommettendo che anche nel 2005 la tendenza dei fatturati sarà al rialzo.
Le percentuali d’aumento del fatturato nel 2004 (sul 2003), indicate dal campione, coprono un range che va dall’1% al 18%, e quelle dell’incremento di fatturato previsionale per il 2005 vanno dal 5% al 20%. A motivare il positivo bilancio 2004, in larga misura (per il 50% degli interpellati), è stata la maggiore domanda del mercato, con una prevalenza di quello nazionale (per il 35% degli intervistati) contro il 25% di indicazioni che hanno sottolineato un’accresciuta domanda del mercato estero.
Un dato in netta controtendenza con le notizie provenienti dal mercato italiano, indicato da più parti in una fase di stagnazione, se non addirittura di calo netto nei consumi e che contrasta anche con il 75% delle aziende campione che risultano continuare a mantenere il loro core business nell’export, con oltre il 20% del vino prodotto destinato oltre frontiera. I paesi di riferimento per l’esportazione sono Usa, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Giappone, Canada, Austria e Russia.
Anche la motivazione a sostegno delle ottimistiche previsioni sul 2005, è in massima parte quella di un’ulteriore crescita della domanda di mercato, ma con una netta prevalenza di quella proveniente dall’estero (55% dei pareri espressi). Il canale di vendita che ha, invece, espresso le migliori performance (sia in Italia che all’estero) nel 2004 è, secondo il campione sondato, quello del commercio specializzato (enoteche, gastronomie ...), seguito dalla gdo (Grande Distribuzione Organizzata) e la previsione delle aziende ripropone lo stesso risultato anche per il 2005.

Sondaggio di www.winenews.it - Giro d’opinioni tra importanti produttori che concordano nella sostanza con il ritrovato trend positivo delle aziende vitivinicole italiane
Abbiamo chiesto ad alcuni fra i più importanti produttori di vino d’Italia, le loro impressioni sul risultato del sondaggio di www.winenews.it e se lo ritenessero in linea con le tendenze di mercato registrate dalla loro esperienza.
Marco Caprai (Arnaldo Caprai): “nel 2005 si farà di certo un po’ meglio, poiché l’economia non è, naturalmente, del tutto bloccata. I risultati del sondaggio - prosegue Caprai - vanno, però, letti alla luce della loro incidenza su tutto l’intero comparto-vino. Evidentemente, le aziende che hanno lavorato e continuano a lavorare con serietà, “rimboccandosi le maniche” giorno dopo giorno, ottengono poi dei risultati. D’altra parte - conclude Caprai - come il campione delle aziende prescelto dal sondaggio fa intuire, nei momenti di crisi, il mercato finisce per premiare quelle aziende che hanno più storia, più “anzianità” di mercato e più visibilità di marchio”.
Sintonia di vedute con il sondaggio, da parte di Martino De Rosa (presidente Wiish): “mi allineo completamente ai risultati del sondaggio. Ma il mercato non è diventato improvvisamente più facile. Direi piuttosto - prosegue De Rosa - che è in atto uno spostamento di attenzione verso le aziende che hanno saputo lavorare bene dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo, che non significa, si badi bene, svendere il proprio prodotto. Direi che vengono premiate le aziende che hanno un “senso”, cioè quelle che possiedono una storia, una strategia e un brand. Non è il caso di nascondere che siamo in un momento congiunturale di particolare delicatezza, ma chi lavora duro, finisce inevitabilmente per essere premiato. Credo che il risultato di questo sondaggio possa essere senz’altro plausibile, almeno per quelle aziende che hanno dimostrato e dimostrano di possedere una organizzazione e una struttura ormai ben collaudata, quindi, capace di governare momenti difficili come quelli attuali”.
Enrico Viglierchio (Castello Banfi) focalizza la sua attenzione sulle dinamiche di mercato: “in effetti, esiste un’apertura confortante dei mercati, specialmente quelli asiatici, Malesia, Tailandia, Singapore, che mandano segnali incoraggianti con tassi di crescita di buonissimo livello. Invece, il mercato interno credo che attraversi ancora un momento di stagnazione, con un incremento in volume, ma con una diminuzione in valore, privilegiando i vini di fascia medio-bassa. Discorso a parte merita il mercato europeo dove i segnali di crescita restano piuttosto deboli, rappresentando sostanzialmente un mercato saturo con incrementi di pochi punti percentuale per il 2005. Gli Usa restano un buon mercato, nonostante i problemi derivanti dal cambio, ma non dimentichiamoci che il primo paese esportatore è saldamente l’Australia”.
Dalla Sicilia, Francesca Planeta (Planeta) concorda con i dati del sondaggio, spiegando che “per Planeta, i margini di crescita sono ancora ampi. Ma direi anche che Planeta si trova in una zona emergente, la Sicilia, in crescita e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Per questo, il mercato accorda ancora uno spazio rilevante ai nostri vini e a quelli dell’intera Sicilia. Credo tuttavia che anche alcune aziende toscane o piemontesi, le due zone di produzione forse più in difficoltà in questo momento, abbiano ottenuto risultati incoraggianti nel 2004 e costruito le basi per un buon 2005, a patto che abbiano lavorato con oculate politiche di marketing e di prezzo. E’ una situazione a macchia di leopardo ed i risultati di questo sondaggio sono veritieri, almeno per chi ha lavorato e continua a lavorare saggiamente”.
“I segnali positivi registrati nel 2004 - spiega Michele Bernetti (Umani Ronchi) - fanno ben sperare per il 2005, che fin dal suo inizio sembra già dimostrarsi come un anno all’insegna della crescita. Mi sento quindi fiducioso - continua Bernetti - e credo che la nostra azienda migliorerà le sue performance sia in Italia che all’estero”.
“Nel 2004 non mi risulta che le performance del mercato italiano siano state così brillanti - dichiara Ettore Nicoletto, direttore generale del gruppo Santa Margherita - ma il nostro gruppo è soddisfatto dal punto di vista della redditività e molto fiducioso per il 2005, anche se i segnali del mercato sia estero che italiano non siano così vigorosi”.

Sondaggio di www.winenews.it - L’opinione di Alessandro Regoli:
“stando a quel che si dice tra gli addetti ai lavori … i risultati del
sondaggio sono davvero atipici!”

“Un risultato davvero sorprendente del tutto atipico … almeno stando alle odierne dinamiche economiche. Il sondaggio è in netta controtendenza con le notizie provenienti dal mercato italiano, indicato da più parti in un fase di stagnazione, se non di calo netto nei consumi. Bisogna, poi, considerare anche attentamente l’andamento 2003, anno senz’altro problematico, stando sempre alle aziende, che avrebbe provocato una generalizzata e non piccola contrazione dei fatturati, tale da rendere il recupero del 2004 un ridimensionamento soltanto parziale”.
Alessandro Regoli - direttore www.winenews.it 

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