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ASTA VINARIUS: 35 MILIONI PER IL "SUPER LOTTO" COMPOSTO DAI MIGLIORI VINI ITALIANI SELEZIONATI DALL'ASSOCIAZIONE DELLE MIGLIORI ENOTECHE ITALIANE

A Vittorio Moretti, patron di Bellavista, una delle migliori aziende di "bollicine" italiane, per 35 milioni, il "super" lotto (Tignanello ’78, Gavi dei Gavi ’82 La Scolca, Brunello di Montalcino Biondi-Santi ‘79, Rubesco Vigna Monticchio ’77 Lungarotti, Maurizio Zanella ’86 Cà del Bosco, Asti Cinzano, Recioto della Valpolicella Amarone Classico ’88 Masi, Nozze d’Oro ’85 Regaleali, Marsala Terre Arse ’86 Florio, Duca Enrico ’93 Duca di Salaparuta, Cellarius di Berlucchi, Ferrari Brut de Brut ’78 Ferrari, Sassicaia ’83 Tenuta San Guido, Barolo Prapò Bricco Rocche ’85 Ceretto, Bricco dell’Uccellone ’88 Braida, Franciacorta Grand Cuvèe ’89 Bellavista, Brunello di Montalcino Poggio all’Oro ’88 Banfi, Chianti Classico, con etichetta del Consorzio, Marchese di Villa Marina ’93 Sella & Mosca, Luce ’97 Frescobaldi/Mondavi) dell'asta Vinarius, tenuta ieri sera a Milano. L'imprenditore ha avuto la meglio su un altro nome eccellente del mondo dell'enologia italiana, Augusto Reina, il "numero uno" dell'Illva di Saronno e proprietario anche della cantina Florio e, da qualche mese, della Corvo di Salaparuta. Gli altri lotti (sempre composti da "vini dell'anno" di Vinarius) in asta, ideata e supervisionata dal giornalista Nicola Dante Basile de "Il Sole 24 Ore e battuta dai funzionari di Finarte di Milano, hanno raggiunto, singolarmente, quota 3/4 milioni. L'intero ricavato dell'evento, che andrà in beneficenza (Caritas Ambrosiana e Istituto dei Tumori di Milano), è stato di 90 milioni. Tanti i nomi del mondo del vino che hanno partecipato all'asta: da Piero Antinori a Giuseppina Viglierchio (Castello Banfi), dai Bologna ai Ceretto, da Sandro Boscaini (Masi) a Franco Biondi Santi.
L'associazione delle migliori enoteche italiane, aderenti a Vinarius (da poco "federata" all'Unione Italiana Vini), è nata nel 1981 dall’impegno di un gruppo di importanti enotecari italiani con l'intento "di porsi all’altezza del salto di qualità - ha spiegato il presidente Giovanni Longo - e dell’autentica rivoluzione che il sistema vino ha compiuto e sta compiendo tanto in Italia quanto all’estero. Il vino sta sempre più passando da bevanda corroborante e da alimento vero e proprio ad oggetto di cultura".

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