Supertuscan, ovvero grandi rossi ottenuti vinificando Sangiovese in purezza oppure Cabernet Sauvignon e Sangiovese, maturati, poi, lungamente in barriques. Piacciono e molto, di qua e di là dall’Oceano. Tanto che sulle pagine di una delle bibbie del gotha enologico internazionale (stiamo parlando di Wine Spectator, ovviamente) si trovano schede di degustazione e votazioni da capogiro per questi prodotti della migliore enologia toscana. Anche i Supertuscan di Rocca delle Macìe figurano nella hit parade di Wine Spectator (gli esperti della prestigiosa rivista statunitense li hanno definiti “outstanding”, più o meno “straordinari”) e si sono collocati nelle prime posizioni della graduatoria: Roccato e Ser Gioveto (ambedue della stessa annata, il ’97) sono stati incoronati rispettivamente con 90/100 e 91/100 punti.
Ser Gioveto è una Igt di Sangiovese in purezza, prodotta con uve della Fattoria Rocca delle Macìe, posta ad una altitudine media di 350 metri. I segreti del successo? Sergio Zingarelli, titolare dell’azienda toscana, ne rivela qualcuno. “Si parte in vigna, ovviamente, dove si lavora con basse rese, 60 quintali di uva per ettaro, e dove vengono previsti sia una vendemmia verde che il diradamento in agosto. Poi, è il momento della cantina: per Ser Gioveto viene previsto un passaggio in barriques, dai 9 ai 14 mesi, e un affinamento in bottiglia per almeno 9 mesi, mentre nel caso di Roccato (un uvaggio al 50% di Sangiovese e Cabernet Sauvignon) il vino matura per almeno 14 mesi in barriques e per un altro anno in bottiglia". I risultati si vedono e si apprezzano al momento della degustazione. Ser Gioveto si presenta di un bel colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Al naso si percepisce sia una ampia gamma di profumi (sono quelli dei frutti di bosco a bacca rossa) sia una delicata componente aromatica ceduta dal rovere delle barriques. Il sapore è caldo, di buon corpo ed equilibrato nella sua componente tannica. E’ un vino da lunghissimo invecchiamento, che si accompagna a selvaggina, arrosti, carni rosse ma anche a formaggi secchi e stagionati.
Grandi risultati anche per Roccato, ovviamente: color rosso rubino molto intenso, profumi ampi, molto persistenti, netta presenza aromatica del legno, sentori erbacei, sapore asciutto, struttura importante. L’accompagnamento ideale? Carni e selvaggina, arrosti e salmì, formaggi secchi invecchiati. Per festeggiare la grande annata del ’97 (così favorevolmente accolta dai wine taster statunitensi) Roccato e Ser Gioveto hanno rinnovato il loro look: la bottiglia golia (una bordolese di vetro più pesante e scuro del normale) del primo si arricchisce di una etichetta in carta opaca bordata d’argento e di una capsula color rame; il secondo, invece, si presenta in enoteca in casse di legno.
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