La decisione del Vaticano di offrire il calice anche ai laici, fino ad oggi vietato, trova il plauso delle Città del Vino: “l’autorizzazione per la distribuzione del vino ai non sacerdoti e non solo in particolari circostanze – spiega il presidente delle Città del Vino, Paolo Saturnini – è sicuramente la decisione, più importante che papa Wojtyla abbia mai preso nel suo pontificato in materia liturgica. Questa novità potrebbe anche servire a valorizzare maggiormente il vino da messa e la mia speranza è che nelle chiese possano essere scelti prodotti locali di qualità. Spero altresì che questa nuova comunione possa servire ad aiutare il vino italiano a vincere l’ostracismo dell’Unione Europea nei confronti della produzione italiana che, negli ultimi tempi, ha subito attacchi e proposte inaccettabili”. Le Città del Vino, nel 2001, già erano state protagoniste a Roma con Giovanni Paolo II quando al Papa fu donata una bottiglia magnum riempita di tutti i migliori passiti d’Italia. E’ stato un buon auspicio ...
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