02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

PER IL VINO DI QUALITA' E' BOOM ECONOMICO: IL 73% DELLE CANTINE HA INVESTITO NEL 2001. IL COMPARTO VITIVINICOLO TRA I SETTORI PIU' DINAMICI DEL MADE IN ITALY

Italia
Le cantine investono in qualità

Il successo del vino di qualità “made in Italy” ha innescato un prepotente processo di crescita del comparto vitivinicolo, e il settore delle cantine risulta uno dei più attivi dell'intera economia del paese: nel 2001, il 73% delle aziende vitivinicole ha
effettuato investimenti e ciò che più conta sono stati indirizzati al miglioramento della struttura industriale. E il trend è destinato a durare visto che la maggioranza delle cantine (il 78%) si dichiara intenzionata a fare altri investimenti anche nell'anno in corso. Lo rileva il sondaggio mensile condotto dall'Osservatorio del Salone del Vino (l’evento in calendario dal 22 al 25 novembre al Lingotto di Torino) che ha condotto un'indagine sull'andamento economico delle cantine italiane attraverso interviste ad un campione significativo del comparto.

Ad innescare il circuito virtuso degli investimenti è stato il boom d'interesse attorno al vino: il 94% delle cantine ha tratto vantaggio dal successo del “made in Italy” in vigna, e questo successo si è tradotto anche in una modernizzazione del comparto. L'indagine dell'Osservatorio del Salone del Vino rileva infatti che c'è più attenzione, alla qualità, maggiore disponibilità all'ingresso di nuovi soci nelle aziende, una più spiccata propensione all'export ma anche una richiesta di strumenti finanziari adeguati a sostenere il comparto produttivo enoico.

Ma leggiamo l'indagine dell'Osservatorio permanente del Salone del Vino nella sua interezza. Il risultato magiormente conseguito dal "boom del vino" è stato l'allargamento del mercato, sia in termini di maggiori vendite che in termini di incremento della copertura dei canali di vendita (83% di indicazioni da parte dei produttori che hanno avuto effetti positivi). Meno rilevanti, ma comunque importanti, sono state anche le ripercussioni sul livello dei prezzi, indicati in aumento dal 49% delle cantine in sviluppo. Questo effetto è certamente dovuto anche ad un miglioramento della composizione delle vendite, che ha visto premiati i vini di qualità. Interessanti sono pure gli indicatori indiretti di crescita di interesse per i produttori, come l'aumento delle richieste di informazioni (85% di indicazioni), l’aumento delle visite alle cantine (83%) e la maggiore attenzione dei media (77%). Questi buoni risultati hanno indotto - come detto - la maggior parte delle cantine a fare investimenti: nel 2001, le aziende che hanno fatto qualche tipo di azione sono state il 73%; in testa alla graduatoria il miglioramento della cantina (91% di indicazioni), seguito dall'incremento della rete distributiva (69%) e quindi dall'incremento della superficie vitata (61%), dall'ampliamento della cantina (58%) e dall'acquisizione di altre aziende o di altro terreno (12%). Se, nel 2001, la quota delle aziende che hanno fatto investimenti è stata del 73%, per il 2002 le aziende che dichiarano di voler fare investimenti sono il 78%, con l'ordine di preferenza, per i diversi tipi di investimento, sostanzialmente analogo al 2001: prima di tutto il miglioramento della cantina e all'ultimo posto l'acquisizione di altre aziende o di altri terreni, che ovviamente richiede un impegno finanziario rilevante e quindi uníattenta valutazione. E a proposito di impegno finanziario, nel 2001 l'indagine ha rilevato che le cantine hanno sviluppato gli investimenti soprattutto con l'autofinanziamento (79% di indicazioni) e in seconda battuta con il ricorso al credito (58%); decisamente contenuto (8%) Ë il ricorso all'apporto di nuovi soci, che naturalmente è una decisione da meditare in quanto comporta mutamenti nella gestione e negli equilibri aziendali. Anche per il 2002, la maggioranza delle cantine intende seguire la stessa strada del 2001 con un lieve, ma significativo, aumento della disponibilità a favorire l'ingresso di nuovi soci nelle aziende (14% di indicazioni contro l’8% del 2001).

L'indagine dell'Osservatorio del Salone del Vino ha anche rilevato una forte propensione all'export delle cantine. Una significativa quota di aziende pensa soprattutto al mercato italiano (33%), ma si evidenzia una ben netta maggioranza (67%) che mira soprattutto all'export e che, per aumentare la propria penetrazione nei mercati del mondo, vorrebbe che gli enti di promozione si impegnassero soprattutto incrementando la pubblicità e favorendo una maggiore partecipazione alle fiere.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli