Se il vino è cultura e la cinematografia è una delle più alte forme artistiche esistenti, allora il connubio tra i due universi diventa evidente. Così, nella capitale, con il “Globo d’oro” (appuntamento in cui la stampa estera incorona il cinema italiano), anche quest’anno, oltre all’agognato trofeo, attori e registi hanno ricevuto un particolare riconoscimento dall’Enoteca Italiana, che ha voluto così rendere ancor più stretto il legame tra il mondo del vino e quello cinematografico, entrambi firmati “made in Italy”. A Cinecittà, proprio sul set dell’ultimo film di Martin Scorzese, il segretario generale dell’Enoteca Italiana, Pasquale Di Lena ha consegnato venti magnum di prestigiosi vini italiani. A ritirare i premi c’erano tutti i grandi nomi dello schermo: come miglior film “L’ora di religione” a Marco Bellocchio è andata una magnum di Valpolicella; Prosecco di Valdobbiadene, invece, per Luca Bigazzi, migliore fotografia in “Brucio nel Vento”; Brunello di Montalcino per Costa Gravas, premiato per il suo “Amen” come miglior film europeo, e per il premio alla carriera a Francesco Rosi ...
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