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La trentina Elisabetta Foradori sperimenta in Toscana nuovi vitigni: “dopo il Teroldego, voglio cimentarmi con Sangiovese, Alicante, Malvasia …”
di Max Savelli

Elisabetta Foradori, produttrice trentina famosa per il “Granato”, un grande teroldego rotaliano, ha aquistato una tenuta di 45 ettari in Maremma, in Toscana. Con un investimento di 2,5 milioni di euro si è assicurata la Tenuta di Meleta a Roccastrada, una zona collinare e rocciosa nella doc Monteregio. L’azienda, già in grado di produrre, è conosciuta per un discreto merlot e per un buon Vermentino, il “Lucertolo”. 13 gli ettari in produzione, ma la Foradori intende impiantarne altri 14 nel 2003, utilizzando Sangiovese, Alicante, Malvasia nera, Merlot e Cabernet franc. L’obiettivo è di produrre due vini rossi a partire da 2003 per poter inscrivere a pieno diritto il proprio nome in quel firmamento di cui fanno ormai parte tantissimi produttori italiani che si sono lasciati tentare dalla Maremma. “Ma la volontà di investire in Toscana è nata - spiega la produttrice trentina - dalla constatazione che il periodo di sperimentazione con il Teroldego può dirsi terminato, nel senso che ora può solo migliorare. Da qui la volonta di cimentarsi con altri vitigni”.

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