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LA CONVENTION 2002 A TORGIANO - LA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DEL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO, ORNELLA VENICA: “SVILUPPARE IL TURISMO DEL VINO DI QUALITA’”

Cari amici,
ho il piacere di inviarvi una sintesi di “Convivio 2002”, la prima convention che il Movimento Turismo del Vino ha tenuto in Umbria a Torgiano. É stato un confronto aperto, costruttivo, a tratti acceso, con un tema al centro della due giorni: la qualità dell’accoglienza. Si sono alternate testimonianze di personaggi importanti del mondo del vino, interventi attenti e puntuali dei produttori, veri protagonisti di “Convivio 2002”. Era la prima esperienza, i vignaioli hanno risposto un po’ da tutte le regioni d’Italia e il dibattito è stato costruttivo. Ci siamo confrontati in un’atmosfera straordinariamente vivace, tutt’altro che passiva, in un dibattito serrato e proficuo.
È stato un onore e immenso piacere, avere con noi Luigi Veronelli, Donatella Cinelli Colombini, Carlo Cambi, il cui intervento, nel corso della prima giornata, è stato un costante richiamo alla responsabilità dei produttori, protagonisti assoluti dello sviluppo del turismo del vino di qualità. “Terra terra terra”, ha esortato Luigi Veronelli, in un invito accorato a ritrovare la passione del proprio lavoro, a non perdere l'identità di produttore per inseguire quella di commerciante, a studiare meglio e di più il territorio, la storia, a concentrarsi sulla produzione di vino e di olio che sono una vera e propria arte. Poi è stata la volta di Donatella Cinelli Colombini, a cui dobbiamo la fondazione del Movimento, che ha ripercorso la storia dell’associazione mettendo in evidenza come, anno dopo anno, le iniziative del Movimento Turismo del Vino siano state pioniere e fautrici dello sviluppo dell’enoturismo di qualità. Quindi ancora Carlo Cambi, con le sue analisi lucide e provocatorie: “Fate dei vini cattivi ma fate dei vini vostri - ci ha detto - con personalità riconoscibile e non frutto “marmellatoso” di una moda destinata all’oblio. Fate dei vini che siano l’immagine della vostra terra, della vostra storia, fate dei vini e difendeteli, così come dovete essere voi i primi difensori della vostra terra e dell’ambiente che vi circonda”. La presenza di Nicola Marmo, assessore regionale all’Agricoltura della Regione Puglia e coordinatore di tutti gli assessori regionali all’agricoltura, ha consentito di portare la discussione sul rapporto tra enoturismo ed istituzioni: efficace e tutt’altro che politichese il suo tono. “Non so quanto bene possa aver fatto la legge sulle strade del vino allo sviluppo dell’enoturismo – ha esordito – personalmente penso che abbia fatto del male, consentendo la proliferazione incontrollata di decine e decine di strade del vino, anche in territori che ne avrebbero giustificato l’esistenza di una soltanto. Ma il tempo sarà giudice di questo e ritengo che nel breve volgere di qualche anno, una selezione naturale porterà il numero della strade del vino italiane su un binario giusto”. Alla convention, quindi, sono stati quindi analizzati, la“formazione degli addetti all’accoglienza enoturistica” ed il “Club Turista del Vino”.
Il decalogo dell’accoglienza
Piero Bonato (società di certificazioni Csqa) ha illustrato il piano, sottolineando che si tratta “di una certificazione volontaria, attraverso la quale le aziende, a seconda dei requisiti che dimostreranno di possedere e quindi dei servizi che saranno in grado di offrire ai visitatori, potranno meritare tre, quattro o cinque foglie di vite, il simbolo scelto dal Movimento del Turismo del Vino per identificare la qualità dell’accoglienza in cantina. Non sarà affatto l’ennesimo caso di valutazione a simboli, ma solo uno strumento che stimoli ad una valutazione autonoma e responsabile i veri protagonisti della qualità del turismo del vino: i produttori. Il Movimento ha quindi consegnato a Piero Bonato il testo definitivo del “Decalogo dell’Accoglienza”, progetto avviato anche grazie al sostegno di Coop Italia.
La formazione degli addetti all’accoglienza enoturistica
Di formazione degli operatori ne ha parlato il direttore generale del “Salone del Vino” Giuseppe Bitti che, dopo aver sottolineato il successo dei corsi del “Salone” nel 2001, ha confermato la volontà di avviare una sinergia a lungo termine con il Movimento Turismo del Vino, proprio a partire dalla prossima edizione del Salone del Vino (22/25 novembre 2002).
Club Turista del Vino
Il Club Turista del Vino è un progetto nato con l’obiettivo di consolidare il legame fra i vignaioli, impegnati nell’offrire un’accoglienza di sempre maggiore qualità e l’enoturista che desidera informazioni, suggerimenti, proposte, per approfondire la propria conoscenza del territorio e la riscoperta della civiltà rurale. Anche in questo caso sarà ovviamente decisivo il ruolo dei vignaioli, disposti ad impegnarci in prima persona e, insieme, abbiamo accettato una sfida ambiziosa ma possibile: entro il 2002, 18.000 enonauti iscritti.
Premio giornalistico “Movin’press”
Il “Movin’press” è il premio giornalistico che, ogni anno, sarà assegnato a un giornalista “amico del Movimento”. Nel 2002, è andato a Carlo Cambi, direttore de “I Viaggi di Repubblica”, certamente uno dei più efficaci “stimolatori” di idee e strategie mirate alla promozione e alla valorizzazione dell’enoturismo di qualità. Riconoscimenti a Gino Veronelli e Maria Grazia Lungarotti
Il Movimento Turismo del Vino, alla Convention 2002,  ha consegnato anche due riconoscimenti: a Luigi Veronelli “che dal 1956 percorre territori, entra nelle cantine per scoprirne i tesori e farli conoscere al mondo con le relative filosofie di produzione” ed a Maria Grazia Lungarotti “per il suo impegno nella salvaguardia e nella promozione della cultura del territorio, a cui si devono la nascita del Museo del Vino, del Museo dell’Olivo e dell’Olio e della Fondazione Lungarotti e per il suo ruolo di primo piano al fianco del marito Giorgio per fare della propria azienda un esempio di equilibrio tra tradizione e modernità, tra ecologia e tecnologia, tra economia e cultura”.

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