Per le celebri "bollicine" piemontesi, partono i controlli a tappeto. A metterli in atto il Consorzio dell'Asti, con un sistema innovativo per garantire la tracciabilità del prodotto. Il che significa controllare ogni fase di lavorazione dell'uva in modo da garantire al consumatore sicurezza: dalla fase di fine vendemmia con la pesatura e la conseguente denuncia di produzione dei viticoltori, ai controlli di laboratorio, dall'apposizione della fascetta sulla bottiglia fino al momento dell'arrivo dello spumante sugli scaffali di enoteche o negozi. Una certezza per i consumatori e una semplificazione per l'attività burocratica e gestionale dei produttori. "Una realtà - spiega il presidente del Consorzio di Asti, Bili - che rimarca il ruolo tecnico del nostro Consorzio, logicamente in un rinnovato spirito di collaborazione con tutte le componenti del mondo agricolo e istituzionale che operano nei 52 comuni del disciplinare del Moscato d'Asti".
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