Quattro stelle (in una scala della qualità che va da una a cinque) per il Sagrantino di Montefalco ’99, l’annata in commercio. Lo hanno deciso a Montefalco i produttori del prestigioso vino umbro, docg dal 1992, sempre più conosciuto a livello nazionale e internazionale (la domanda, dall’estero, supera di gran lunga l’offerta). Il Sagrantino ‘99 è “godibile - ha spiegato Filippo Antonelli, presidente del Consorzio dei vini di Montefalco - molto potente, colorita, pronta da bere (a fronte, per esempio, dei vini ‘98, più eleganti, da conservare). E’ caratterizzata da un alto livello zuccherino, da alti livelli di acidità (che consentono anche dei buoni invecchiamenti e danno piacevolezza)”. Le vendemmie “eccezionali”, a cinque stelle, erano state il ‘98 e, prima del riconoscimento della docg, il ‘90 e l’ ‘85.
Filippo Antonelli ha quindi tracciato un bilancio del Sagrantino negli ultimi 10 anni: “nel 1992, è stata ottenuta la denominazione di origine controllata e garantita; ma è proprio del '92 la vendemmia peggiore. Ma il vero e proprio boom del Sagrantino e di Montefalco, c’è stato alla fine del '96, grazie agli indiscutibili meriti della cantina Caprai. Ora ci stiamo tutti allineando. E, dal 2003, la produzione è destinata ad aumentare”. “Con l'attuazione del piano vitivinicolo - ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Gianpiero Bocci - nella zona di Montefalco saranno impiantati 363 nuovi ettari e la superficie complessiva raggiungerà così i 600/700 ettari”.
La curiosità: la famiglia toscana Cecchi cambia nome alla tenuta
di Montefalco, dopo l’azione di tutela del sindaco e del Consorzio
La famiglia Cecchi di Castellina in Chianti, da qualche anno con tenimenti anche a Montefalco, ha cambiato il nome della sua azienda nel terroir del Sagrantino: da pochi giorni, la loro tenuta non si chiama più “Tenuta Montefalco” ma “Tenuta Alzatura”. Questo a seguito dell’azione di tutela, promossa dal Consorzio dei vini di Montefalco e dal sindaco di Montefalco, Valentino Valentini contro l’utilizzo improprio del nome Montefalco da parte della famosa azienda chiantigiana Cecchi. I Cecchi utilizzavano, infatti, come marchio dei vini prodotti in quest’area il nome della denominazione di origine controllata nonché della cittadina.
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