Un vero e proprio colpo di fulmine quello tra James Suckling, European Editor di “Wine Spectator”, la “bibbia” del vino americano, e la Toscana, dove il giornalista vive ormai da anni con la propria famiglia a “Il Borro”, vicino ad Arezzo. Suckling non fa mistero della passione che nutre per la regione che, insieme al Piemonte, è la culla dei più grandi vini italiani. Sarà per questo che negli ultimi anni le classifiche di “Wine Spectator” hanno visto i grandi vini toscani - come Ornellaia, Solaia o il Brunello Biondi Santi ’55 (uno dei 12 vini più importanti nel mondo del Novecento) - al vertice delle top ten.
Perché ha scelto di vivere in Toscana?
“Per americani e inglesi, vivere in Toscana è un sogno: un luogo fantastico per storia, cultura, cibo e clima. Mia moglie è inglese e ha condiviso questa scelta per una qualità di vita alta, anche per i due bambini piccoli che abbiamo. Ho iniziato a venire qui dall’83. Ogni anno restavo almeno 2/3 settimane. Poi c’è stata la grande annata dei vini ‘97: quando li ho assaggiati ho capito che stava accadendo qualcosa di incredibile. Ho infatti avuto la fortuna di assistere in diretta alla svolta verso la qualità, al cambio di registro e generazione nella gestione delle aziende vitivinicole. Al passaggio di mano ai giovani, che si dedicavano con passione e conoscenza al mondo del vino. Insomma, era in atto un vero Rinascimento”.
Un testimone, un giudice e un divulgatore. Tanto da inventare il termine “Super Tuscans” per le grandi etichette che negli ultimi anni hanno conquistato il mercato
“Sì, è vero. Avevo assaggiato i più importanti vini del mondo, potevo fare un paragone attendibile. Avevo una visione completa e dei riferimenti che altri non avevano. E’ capitato per il Solaia del ‘97, l’Ornellaia del ’98. Questo non vuol dire che in Italia non esistano dei bravi sommelier e degustatori. Solo che io avevo esperienza e conoscenze internazionali. Lavoro a Wine Spectator dall’81, a San Diego in California. Ho assaggiato grandissime annate anche di Bordeaux, se è per questo”.
Ma con i suoi punti ha premiato la Toscana
“Beh, ho visto sul posto la rinascita dei vini toscani. Ero qui a visitare cantine, vigneti. Ormai la Toscana è il palcoscenico preferito dai lettori di “Wine Spectator”. Grazie anche a tantissimi ristoranti che negli Stati Uniti fanno promozione”.
Ci confessi quali sono i suoi vini preferiti
“Il Brunello. Non ha eguali nel mondo. Segna il primato del sangiovese. Ma ci sono anche vini con cabernet e merlot che mi piacciono molto. Per festeggiare un evento particolare le bottiglie che sceglierei sono Brunello Altesino Montosoli ’98, Solaia Antinori ’97, Masseto e Ornellaia ’98”.
Quali sono le novità in arrivo dal mondo del vino?
“La nuova classifica dei top dei vini di Wine Spectator, in arrivo tra un mese. E gli occhi puntati verso la Maremma. Promette ottimi vini. C’è un grande potenziale, un clima favorevole e novità eclatanti a cui stanno lavorando nuovi produttori. Spero proprio di esserci quando sarà il loro momento”.
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