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SALONE DEL VINO - “NUOVE SFIDE ATTENDONO I VIGNAIOLI ITALIANI”. INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CONFAGRICOLTURA AUGUSTO BOCCHINI

Italia
Il vino è legato indissolubilmente al territorio

“Il mondo vino esprime compiutamente il ruolo articolato e complesso che viene svolto dall'agricoltura moderna. Il vino ha una forte dimensione culturale. E' legato strettamente alle tradizioni, ai paesaggi ed ai territori. Ed è un perno economico e sociale di numerose Regioni”. Lo ha spiegato a WineNews il presidente della Confagricoltura Augusto Bocchini. Il sistema vino permette un alto impiego di manodopera; il fatturato é nell'ordine di 7 miliardi di euro. E da tempo, le esportazioni fanno registrare brillanti risultati. Siamo riusciti a colmare i ritardi che scontavamo nei confronti della Francia e su alcuni mercati di sbocco, in primo luogo quello americano, abbiamo effettuato un clamoroso sorpasso. A pieno titolo, il vino é diventato l'apripista del "made in Italy" agro-alimentare. Una sorta di ambasciatore di cui tutto il mondo apprezza referenze e qualità. “Nelle vicende dell'economia, pero' – ha proseguito Bocchini - nessuna leadership resta a lungo incontrastata. Non si puo' restare fermi ad apprezzare il magnifico e duro lavoro che é stato fatto. Occorre continuare ad esprimere un forte impegno per l'avvenire della vitivinicoltura italiana”. Nuove sfide insomma attendono i vignaioli italiani. A livello mondiale, l'offerta di vino é di nuovo globalmente eccedentaria. Negli ultimi dieci anni, sul totale del vigneto mondiale risulta raddoppiata l'incidenza dei Paesi cosiddetti nuovi produttori i quali, anche per l'esiguità dei consumi interni, per forza di cose debbono proporsi sui mercati internazionali, dove stanno registrando risultati via via migliori soprattutto a livello comunitario. La Francia, ad esempio, ha subito una contrazione di quasi il 30% delle proprie vendite nel Regno Unito. “Date queste premesse – ha detto Bocchini - il nostro punto di riferimento obbligato non possono che essere i consumatori. Quelli che già conoscono i nostri prodotti e quelli che vivono in Paesi nei quali il consumo di vino é ancora sconosciuto e trascurabile e dove, con tutta probabilità, la concorrenza nei prossimi anni sarà più agguerrita”. In sintesi, sono tre a parere di Confagricoltura le questioni di fondo sul tappeto: la promozione, i segni distintivi della nostra offerta, le politiche strutturali per la qualità. Per la comunicazione e la promozione, si continua ad avvertire il bisogno di un coordinamento più stretto delle iniziative. Non si tratta di puntare ad una "regia unica", forse impossibile da realizzare in tempi brevi. Ma una armonizzazione sarebbe opportuna, per non disperdere gli sforzi e le risorse a disposizione che, peraltro, non sono cospicue. Un altro punto forte riguarda le denominazioni d'origine ed i marchi. Sul mercato il prodotto deve essere facilmente riconoscibile. Deve essere fortemente caratterizzato. Ma nel contempo l'offerta non deve diventare, per cosi' dire, troppo complessa agli occhi del consumatore. In Francia, è già partita una riflessione sulle denominazioni d'origine. Secondo alcuni i vini autenticamente legati al territorio potrebbero essere raggruppati all'interno dei Vqprd. E a fianco potrebbe starci una nuova categoria di prodotto direttamente orientata alla competizione con i Paesi terzi. La questione é complessa. Ed é senz'altro difficile prendere posizione. Ma su questi temi anche in Italia dovrebbe partire un approfondito dibattito. Terzo ed ultimo punto é quello strutturale. Deve proseguire l'impegno per la ristrutturazione dei vigneti nel segno della qualità. Con tutta probabilità, serviranno risorse aggiuntive a quelle mobilitate, nel 1999, con la riforma della Ocm varata a Bruxelles. Confagricoltura intende rappresentare questa esigenza al Ministero ed alla Commissione europea. “Dobbiamo comunque impegnarci a fondo per un concreto futuro del vino – ha concluso Bocchini - soprattutto perché il settore esprime una filiera matura che, nei momenti difficili, ha saputo fare diagnosi impietose ed elaborare strategie vincenti”. Confagricoltura continuerà a lavorare affinche' la filiera e i produttori agricoli possano operare in un contesto sempre più favorevole allo sviluppo ed all'impegno imprenditoriale.

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