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TORNANO AD ASTI LE CONFESSIONI: AL CIRCOLO ENOCULTURALE "DIAVOLO ROSSO" QUESTA SERA MONOLOGO DI BARTOLO MASCARELLO

Tornano al «Diavolo Rosso», il circolo enoculturale di Asti  (info: tel. 0141/355699), le confessioni laiche ai personaggi del mondo del vino. Dopo Angelo Gaja, Luigi Veronelli, la famiglia Bologna «Braida», Ezio Rivella e Bruno Ceretto, questa sera (ore 21), toccherà a due dei vignaioli più famosi dell'Albese: Bartolo Mascarello il patriarca del barolo ed Elio Altare, l'innovatore di La Morra. Due uomini che per passione e impegno hanno tracciato strade diverse nel modo di essere vignaioli. Uniti nel rispetto della vigna, con diverse opinioni sul modo di operare in cantina. Le loro filosofie, la tradizione assoluta e la modernità innovativa, si intrecceranno nella doppia confessione laica, condotta dal giornalista Sergio Miravalle. Mascarello, 76 anni, il «conservatore», racconterà, con quel tocco di poesia che lo rende personaggio senza esserlo, della sua vita intensa, delle sue amicizie con uomini di primo piano del Novecento. Elio Altare, oggi poco più che cinquantenne, è il giovane contadino raccontato da Gina Lagorio nel suo romanzo «Le mura stellate», il giovane che compie tra contrasti e fatiche la sua rivoluzione enologica, tra i primi cambiare il modo di fare il vino in Langa, introducendo l'uso della barrique. Racconterà dei suoi successi internazionali e del suo essere «chioccia» di una pattuglia di giovani produttori, uniti nel gruppo «Insieme» (presenti all'incontro di domani) che destina ogni anno parte degli utili (finora 300 milioni di vecchie lire) in azioni concrete di solidarietà. Hanno annunciato la loro presenza alla serata (ingresso 20 euro). Prenotazioni allo 0141 355.699 )anche numerosi big dell'enologia piemontese. Mascarello e Altare, oltre al racconto delle loro vite e della loro scelte metteranno a confronto due loro barolo di una annata ormai introvabile: il mitico 1989. I vini saranno abbinati ad una degustazioni di robiole di Langa astigiana dell'Arbiora.

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