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LA ALTERENO METTE IL COMPUTER IN CANTINA. L’OBIETTIVO? INFORMATIZZARE, IN MODO INTEGRATO, TUTTE LE ATTIVITÀ DELLE AZIENDE DI VINO

Italia
Una cantina tecnologica

I tempi cambiano anche per il vino. Ben lo sa Archimedes, la softwarehouse fiorentina che, per prima, ha realizzato un programma di gestione esplicitamente dedicato alle aziende vitivinicole. Il programma, denominato AlterEno, si pone l’obiettivo di informatizzare in modo integrato le numerose attività delle imprese che producono e commercializzano vino. Costato 5 anni di realizzazione e 1,5 miliardo di vecchie lire, AlterEno è il frutto di lunghi anni di esperienza nel campo dell’informatica.
“Il progetto è nato da cinque anni - sottolinea l’ingegnere Gualterio Mioc, responsabile di AlterEno - con l’incontro di alcune imprese vitivinicole. Approcciandoci a questo settore ci siamo presto resi conto dell’assoluta mancanza di un programma capace di gestire l’organizzazione interna ed esterna dell’azienda. In commercio anche allora esistevano alcuni software gestionalim- continua Mioc - ma non erano specializzati per questo tipo di aziende e si limitavano alla semplice contabilità”. Nasce così l’idea di sviluppare AlterEno (il sito è www.altereno.com ed offre una spiegazione sommaria del progetto e la storia dell'azienda), un sistema informatico per la gestione globale dell’azienda del vino, realizzato grazie alla collaborazione di un pool di aziende che sotto la guida attenta della fiorentina Archimedes, si occupano di realizzare soluzioni tecnologiche mirate a tutte le esigenze del cliente.
Un vero e proprio occhio a 360 gradi capace di monitorare e gestire l’intero processo produttivo che spazia dall’analisi microclimatica della vigna, all’automazione della cantina, al laboratorio analisi e Hccp, passando per la fase di etichettatura, del lavabarriques per poi giungere all’amministrazione finanziaria, alla gestione degli ordini alla commercializzazione, al marketing sui prodotti e perfino al commercio elettronico.
“Non c’è un singolo spazio aziendale che non possa essere gestito, coordinato ed integrato dal nostro sistema”, spiega Mioc. “Da un unico luogo del mondo è inoltre possibile vedere e gestire l’intero processo aziendale”, il tutto naturalmente nella più completa ottica del decentramento territoriale. Un "Grande Fratello" per le aziende vitivinicole dunque, che ha visto anche un’attenta opera di sperimentazione. Da circa un anno e mezzo il sistema AlterEno è stato testato, in collaborazione con alcune aziende del Consorzio del Chianti Classico, e presto il “programmone” potrebbe essere esteso a tutti i soci imbottigliatori del Consorzio (proprio, nei giorni scorsi, si è tenuto infatti un simposio per illustrare le potenzialità di AlterEno alle molte cantine del Consorzio di Sant’Andrea in Percussina).
In vista anche ulteriori novità, “alla fine del 2004 poi - sottolinea infatti Mioc - saremo l’unico consorzio in Italia a poter avere dati completi ed anonimi sull’intero sistema di produzione e vendita, contando finalmente sul pieno monitoraggio del tipo e numero di bottiglie vendute e dei mercati di destinazione”. Ma le “doti” di AlterEno non sembrano fermarsi qui: “a partire dal 2003 - spiega il suo ideatore - diventerà legge la normativa messa a punto dal Ministero delle Politiche Agricole, che impone alle aziende l’obbligo di tracciabilità dei prodotti. Un problema che con Altereno ha già trovato una sua soluzione poiché il nostro programma offre direttamente come sottoprodotto della gestione aziendale proprio la tracciablità”. Un’idea che ha ben presto trovato numerosi sostenitori, destando gli interessi di aziende ed istituzioni. Tutti nomi di calibro come l’Università di Firenze, l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Toscana ed anche il Ministero delle Politiche Agricole. “Tra le tante realtà che stiamo contattando – conclude Mioc - non c’è nessuno che non sia interessato al nostro prodotto”.
Leonardo Roselli

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