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500 CITTÀ DEL VINO DISEGNANO UNA MAPPA DEL TURISMO ALLA RICERCA DEL BUON VIVERE MADE IN ITALY

Italia
Montalcino, una delle terre del vino

Seri vini, buon vivere, bei posti: sono questi i tre pilastri su cui sempre più si fonda il successo del turismo del vino in Italia. Una ricerca non solo di prodotti ma anche di luoghi, cibi, eventi e servizi, che interessa ogni anno almeno 5 milioni di persone e che produce un volume di spesa valutabile intorno ai 1500 milioni di euro. Dalla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, a disegnare un’accurata Mappa dell’offerta proposta dalle tante realtà territoriali del settore è il presidente delle Città del Vino Paolo Saturnini ed il presidente di Censis Servizi Fabio Taiti.
Secondo le valutazioni del Censis, c’è un legame economico di valore aggiunto sempre più stretto fra evoluzione dei vini italiani e crescita dei turismi nelle città e nei luoghi di produzione: si calcola, infatti, che ogni 10 euro di acquisti effettuati dai turisti del vino nelle cantine dei produttori, si generino almeno 50 euro di spesa nell’indotto sul territorio (ristorazione, prodotti tipici, soggiorni e servizi). Simmetricamente l’attrattività magnetica esercitata da alcune città - marchio (si pensi a Montalcino), produce una diffusione di largo raggio dei turisti del vino sul territorio rurale circostante, che moltiplica visibilità e notorietà delle cantine e accrescimento nel tempo del valore dei rispettivi prodotti.
La mappa, disegnata nel Rapporto fatto dal Censis, indica che nei territori delle quasi 500 Città del Vino, si produce il 65 % dei vini apprezzati nelle guide del settore, si possono trovare almeno 500 prodotti alimentari tipici, si può contare su quasi 900 locali segnalati per gastronomia e cantine. Per disegnare la mappa di questa realtà di offerta, cresciuta silenziosamente in meno di dieci anni, il Rapporto del Censis ha ricostruito il posizionamento delle città secondo quattro batterie di indicatori: del vino (bianchi e rossi, livelli di apprezzamento, produttori e servizi offerti in cantina ai visitatori), della ristorazione, dei prodotti tipici, delle attrattività turistiche di cornice. Ne discende un sistema molto articolato di apprezzamenti, espressi in lettere da a (valori massimi) ad e (valori minimi) e di conseguenti classifiche per fattori e per aggregazioni. Il risultato finale è la possibilità di disegnare una “Mappa del Buon Vivere” articolata in almeno quattro livelli:
- al top si posizionano 81 Città delle certezze, che già volano alto nell’offerta integrata del buon vivere e che dovranno solo continuare a innovare per mantenere i livelli raggiunti;
- subito sotto si ritrovano altre 81 Città del Vino (le promesse), in pole position per crescere ma bisognose di investimenti nel sistema - distretto per andare in quota;
- al secondo livello si posizionano 147 Città (le scommesse), con buona potenzialità di prodotto vino ma che necessitano di strategie di sviluppo nei turismi per decollare;
- infine, al livello di base, si posizionano 172 Città del Vino, di più piccole dimensione e di minori capacità attrattive, le quali costituiscono tuttavia un molto promettente vivaio di riserve per continuare a promuovere il turismo del vino dei prossimi anni.


La “Mappa di volo” delle 481 Città del Vino

Quarto livello - Area delle Certezze

81 citta’, di cui 11 vetrine, 15 must e 55 sistema
Innovare per continuare a volare alto
Esempi: per le vetrine (Firenze, Siena, Perugia, Trento …); per i must ( Montalcino, Greve in Chianti, Barolo, La Morra, casteganeto carducci …), per le aree sistema o brand (Langhe, Chianti …)

Terzo livello - Area delle Promesse

81 citta’, con la necessita’ di crescere
Investire sul sistema-distretto per andare in quota
Esempi: Alcamo, in Sicilia; Bevagna, in Umbria; Scansano, in Toscana;

Secondo livello - Area delle Scommesse

147 citta’, con la tentazione del turismo
Promuovere e comunicare le attrattive del turismo per decollare
Esempi: Locorotondo in Puglia; Suvereto in Toscana; Baschi in Umbria;

Primo livello - Area delle Riserve
172 città, tutte da scoprire e valorizzare
Scegliere la priorita’(vino o turismo) per accelerare il rullaggio
Esempi: Lanuvio nel Lazio, Capalbio e Cetona in Toscana;


Focus - I grandi numeri delle Città del Vino
Percentuale delle aziende citate nelle guide: 62-65 %
Percentuale dei vini citati nelle guide: 60-65 %
Numero dei prodotti alimentari tipici: 500
Numero dei ristoranti e osterie citati dalle guide: 900
Numero delle cantine che offrono servizi di degustazione: 450
Numero dei servizi offerti nelle cantine: 2500


Le Guide prese in esame sono Associazione Italiana
Sommelier, Gambero Rosso, Veronelli.

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