Ha spiegato ai futuri architetti che studiano a “La Sapienza” di Roma come si progetta il vino: ma Piergiorgio Scrimaglio non è un professore universitario, bensì un esperto vignaiolo piemontese, che di fronte a 480 studenti ha presentato una dotta relazione su “La progettualità del vino”. Scrimaglio, che guida la sua azienda a Nizza Monferrato (Asti), è stato invitato da Oliviero Beha, legato da vincoli di amicizia nati quando lo scrittore fu premiato come “Matto” nella festa annuale della cantina. Così nei giorni giorni Piergiorgio Scrimaglio ha raccontato agli studenti di architettura che frequentano il corso di sociologia dei processi di comunicazione a “La Sapienza” la complessa questione della nascita del vino: l’obiettivo è far si che in futuro gli architetti progettino cantine che non snaturino il paesaggio, collocandole in un contesto lavorativo a misura d'uomo. «E' stato emozionante - ha detto Scrimaglio - ma mi ha colpito soprattutto l'interesse dei ragazzi, per cui il vino è un pianeta tutto da scoprire».
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