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Un esercito di enoappassionati guida le scelte dei consumatori. 24 milioni di italiani che bevono vino
a cura dell’Osservatorio del Salone del Vino

L’indagine sul consumo del vino in Italia dell’Osservatorio del Salone di Torino non lascia dubbi: il più importante segmento di consumatori sono gli “enoappassionati”, persone che hanno una buona cultura nel campo e che fungono da consiglieri e opinion leader nell’ambito del loro entourage.
Proprio mentre il consumo pro capite scende a 49 litri (50 litri nel 2002 e 104 nel 1975), uno zoccolo duro di 16 milioni di italiani beve quotidianamente vino e nell’88% dei casi lo consuma tutti i giorni, mentre il 78% lo beve durante entrambi i pasti. Gli altri 8 milioni di consumatori non sono invece abituali, ma privilegiano la qualità e bevono vino soprattutto per arricchire gli incontri con gli amici, i giorni festivi e i pasti al ristorante. In sintesi, gli italiani bevono meno, ma bevono meglio, ed un esercito di oltre 6 milioni di enoappassionati anticipa le tendenze che si estenderanno poi all’intero universo dei consumatori. Gli italiani che consumano vino sono 24 milioni.

La ricerca è stata condotta dall’Osservatorio dello stesso Salone del Vino con l’obiettivo di tracciare un profilo dei bevitori di vino nel 2003. Il 65% dei 24 milioni di consumatori (circa 16 milioni di persone) bevono vino abitualmente. Il restante 35% (circa 8 milioni di persone) è invece costituito da consumatori occasionali. L’88% degli abituali consuma vino tutti i giorni e il 78% lo beve durante entrambi i pasti. Si tratta dello zoccolo duro dell’universo dei consumatori che è costituito dalle persone per le quali il vino è ancora una componente essenziale della alimentazione quotidiana, secondo la secolare tradizione dei grandi e storici produttori come Italia, Francia e Spagna. Nel nostro Paese, come in Francia e in Spagna, il numero dei consumatori abituali si sta però lentamente contraendo, mentre cresce l¹importanza dei consumatori non abituali che hanno rinunciato a bere quotidianamente vino ma lo consumano in occasioni di incontro con gli amici (58%), nei giorni festivi (48%), nei pasti al ristorante (45%) o in altre ricorrenze (18%).

Dalla ricerca dell’Osservatorio del Salone del Vino emergono sensibili differenze nelle abitudini di consumo degli abituali e degli occasionali: i primi consumano quantità superiori, ma hanno minori esigenze per quanto riguarda la qualità; i secondi bevono invece meno, ma si indirizzano verso prodotti di qualità più elevata. Secondo le tendenze in atto da tempo, l’universo dei consumatori abituali si riduce, mentre cresce il numero degli occasionali. Il risultato di queste dinamiche è in Italia, come d’altra parte in Francia e Spagna, una diminuzione del consumo pro capite in termini quantitativi e uno spostamento della domanda dai vini comuni ai prodotti di qualità.

Secondo la ricerca presentata dall’Osservatorio del Salone del Vino, il consumo pro capite nel 2003 sarà di 49 litri contro i 50 litri del 2002. In termini di fatturato, va tuttavia notato che lo spostamento della domanda verso prodotti di qualità e di prezzo più elevato compensa la contrazione delle quantità consumate. In sintesi, gli italiani bevono meno ma bevono meglio, con ripercussioni positive sulla salubrità della dieta e sui bilanci dei produttori di vini. Nella platea dei consumatori, l’Osservatorio del Salone del Vino ha identificato un vasto gruppo di oltre 6 milioni di persone che si differenziano per comportamenti significativamente molto più avanzati rispetto al consumatore medio per quanto riguarda una serie di parametri come: la frequenza delle enoteche, la lettura di libri e riviste sul vino, la partecipazione a serate e iniziative turistiche dedicate al vino e l'esercizio di un ruolo di leadership nei confronti degli amici e dei familiari per quanto riguarda le scelte in materia di vino.
A questo ampio contingente di “enoappassionati” il Salone del Vino ha dedicato oggi il Wine Show, con accesso alla manifestazione consentito non soltanto agli operatori (come è invece nelle giornate successive) ma anche al pubblico (si parla di oltre 10.000 enoappassionati) a cui il Salone ha dedicato una nutrita serie di occasioni di degustazione e di incontro con gli espositori e con altri importanti soggetti del mondo eno-gastronomico.
Dalla ricerca del Salone del Vino emerge che gli enoappassionati hanno comportamenti che anticipano le tendenze del complesso dei consumatori: tra gli enoappassionati una quota molto superiore alla media (37% contro 13%) dichiara di avere partecipato a manifestazioni eno-gastronomiche e nel 97% dei casi dichiara che queste occasioni possono soddisfare non solo gli operatori del settore, ma anche il pubblico. D’altra parte, il ruolo di leadership degli appassionati viene riconosciuto dal complesso dei consumatori che si rivolge soprattutto a loro per avere consigli sul consumo di vino.

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