Cinque milioni di euro è il guadagno della frode con il vino ottenuto dagli indagati coinvolti nelle indagini dei carabinieri del Nas di Padova. Gli arresti eseguiti dal Nas hanno riguardato Gabriele Trevisan di Cinto Caomaggiore (Venezia), Gianfranco Fattori di San Bonifacio (Verona), Giovanni Zangrando di Marano Valpolicella (Verona) e Silvano Poli di Gambellara. Nei confronti di quest'ultimo sono stati aperti da varie procure italiane una quarantina di procedimenti penali, uno dei quali si è concluso il 22 marzo scorso con la condanna a 4 anni e mezzo di carcere. Le aziende coinvolte sono invece le Cantine Poli di Gambellara, Grappolo Trading di Bigarello (Mantova), Eurovini di Portogruaro (Venezia), Italvini di Arcole (Verona), Azienda Agricola Fattori di San Bonifacio, Eredi Bartolini di Basigliano (Udine) e EuroComm di Vicenza, alcune delle quali inesistenti e altre che sono invece esistite solo per qualche mese. A coordinare la presunta truffa, secondo quanto accertato dai carabinieri, sarebbe stato Poli avvalendosi della stretta collaborazione di Trevisan e Fattori. In due anni sarebbero stati acquistati 100 cisterne da 300 ettolitri ciascuna di vino da tavola venduto poi come vino Igt: Pinot bianco e grigio, Chardonnay e Prosecco. Il vino da tavola, che costa 10 mila euro a cisterna, veniva venduto come Igt a 60 mila euro, con un guadagno netto di 50 mila euro. Varie le aziende truffate, tra queste la trentina Cavit.
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