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LA GRANDE DISTRIBUZIONE ASSORBE 60% VENDITE SIA IN VALORE CHE IN BOTTIGLIE. NEGLI ULTIMI 3 ANNI +5%

L'Italia beve meno vino ma beve meglio e gli assortimenti di qualità stanno trovando sempre maggiore spazio nella grande distribuzione dove ora si concentra il 60% delle vendite sia in valore che in volume di bottiglie: è il dato attorno al quale, a Colognola ai Colli (verona), nei giorni scorsi, si è sviluppato il convegno "Distribuzione moderna e consumo di vino. Ruolo della cooperazione nel mercato che cambia", promosso nell'ambito delle manifestazioni per i 50 anni della locale cantina.
Nonostante la diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie, le vendite di vino in supermercati e ipermercati, ma non nei discount, sono aumentate negli ultimi tre anni del cinque per cento, con un aumento particolare del 4,3% delle bottiglie da 0,75 litri. Un fenomeno generato, secondo i dati presentati dal direttore dell'istituto nazionale della distribuzione di Unioncamere Ugo Girardi, dall'evoluzione della domanda: negli ultimi 20 anni il consumo pro capite si è dimezzato provocando la crescita degli assortimenti.
"Oggi un supermercato - ha osservato Girardi - presenta 150 referenze nel reparto enoteca ma si arriva a 800 negli ipermercati". Lo strumento per favorire una ulteriore valorizzazione dei prodotti vitivinicoli è stato indicato proprio nella cooperazione. "Occorre continuare sulla strada dell' integrazione consortile - ha spiegato Paolo Bruni presidente di Fedagri Confcooperative - per acquisire la giusta dimensione per affrontare il mercato e costituire una rete che trovi nella complementarietà delle produzioni un ulteriore elemento di competitività".
L'Italia tuttavia sembra ancora in difficoltà sul piano sui mercati internazionali. "Purtroppo a causa delle ridotte dimensioni aziendali - ha spiegato Andrea Sartori presidente dell'Unione Italiana Vini - e della frammentazione degli sforzi promozionali il nostro patrimonio di diversità enologiche, culturali e qualitative assolutamente uniche non viene comunicato adeguatamente al consumatore mondiale".

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