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SALONE DEL VINO 2005 (TORINO, 27/30 OTTOBRE): TORNA LA LIRA, NON NEI PORTAFOGLI MA IN VIGNETO. LA LIRA, FORMA DI ALLEVAMENTO DELLA VITE POCO NOTA, MA DAI RISULTATI QUALITATIVI MOLTO BUONI, VIENE SEMPRE PIÙ DI FREQUENTE SPERIMENTATA TRA I VITICOLTORI

Italia
Vigneto in Alto Adige

Non tornerà a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi, ma la lira potrebbe diventa protagonista nel vigneto: si chiama così infatti una particolare forma di allevamento della vite che garantisce buoni risultati e interessa già aziende importanti dell’enologia made in Italy come Caprai, Castello di Ama, Inama e Ca’ del Bosco. Se ne parla al Salone del Vino di Torino, kermesse per professionisti del settore, dal 27 al 30 ottobre al Lingotto Fiere.

Come è noto, la forma d’allevamento influisce fortemente sull’attività vegetativa della vite e, di conseguenza, diventa un mezzo capace di modificare l’equilibrio tra vegetazione e produzione, equilibrio che deve essere adeguato alle specifiche condizioni ambientali ed alla fertilità, vigoria e potenzialità produttiva del vitigno in funzione dell’obiettivo enologico. L’ottenimento di produzioni equilibrate e di qualità, attraverso un’ottimizzazione del bilancio, tra attività vegetativa e produttiva, passa necessariamente dall’attenta analisi delle interazioni tra ambiente, vitigno, tecniche colturali e le scelte in fase di progettazione del vigneto. In un mercato in forte evoluzione, come l’attuale, e ormai governato dalla globalizzazione, risulta sempre più importante assicurarsi un’adeguata competitività al fine di salvaguardare la remunerabilità degli investimenti. Per aumentare l’efficienza del vigneto e migliorare la qualità del prodotto, la ricerca in viticoltura sperimenta e propone continuamente nuove forme di allevamento.

Da svariati anni la ricerca è indirizzata all’individuazione di sistemi di allevamento denominati “aperti”, capaci cioè di mantenere separati, per l’intero ciclo vegeto-produttivo, le pareti di vegetazione e consentire di migliorare il microclima vegetazionale, soprattutto nella zona di collocazione dei grappoli. Ultima frontiera di questa ricerca, il sistema di allevamento a “lira”, che prevede un’intelaiatura di sostegno a V che, consentendo alla vegetazione di aprirsi verso l’alto e di realizzare due pareti di vegetazione inclinate, migliora la distribuzione della luce e la circolazione dell’aria all’interno della chioma.

Questa forma di allevamento, ha fornito risultati interessanti in quanto la presenza di una parete vegetativa parzialmente sdoppiata consente di ottenere una superficie fogliare superiore rispetto a quella del cordone speronato (la forma di allevamento ritenuta fin qui la più efficiente ed efficace), determinando una notevole riduzione della quantità di foglie e di grappoli posizionati internamente alla chioma. Chiome così strutturate consentono di aumentare l’accumulo di zuccheri, il contenuto in polifenoli, in antociani ed in azoto prontamente utilizzabile dai lieviti nell’uva, con la medesima produzione per ceppo. L’efficienza del sistema è stata dimostrata da numerose ricerche, ma l’ostacolo principale alla sua diffusione è rappresentato dalla difficoltà della meccanizzazione, soprattutto della vendemmia. Per soddisfare le esigenze della meccanizzazione integrale è stato progettato ed è in corso di sperimentazione una forma di allevamento a lira modificata che, essendo dotato di un sistema di chiusura della struttura di sostegno, permette un agevole utilizzo delle vendemmiatrici e delle potatrici meccaniche attualmente più usate. La scelta del sistema di allevamento, infatti, oltre ad influire sulla regolazione dell’equilibrio vegeto-produttivo è fondamentale per l’applicazione di una meccanizzazione più o meno spinta, al fine di ottimizzare e facilitare le operazioni colturali. La possibilità di utilizzare i sistemi di allevamento integralmente meccanizzabili e che, nel contempo, assicurino una produzione equilibrata e di buona qualità è divenuto quindi una necessità inderogabile, anche in considerazione del forte rinnovamento del settore che propone sempre più innovazioni tecnologiche anche per le macchine destinate alla lavorazione del vigneto.

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