“Se oggi si parla tanto di mercato globale, bisogna confrontarsi con i mercati globali. Il MiWine vuole far diventare Milano una piattaforma di scambio commerciale vinicolo per l’Europa”. Così parla Ezio Rivella, a capo della Sifa, società del gruppo FieraMilano, che dal 12 al 14 giugno nel nuovo quartiere espositivo organizza “MiWine”, esposizione professionale del vino e dei distillati, che di recente ha presentato gli accordi tra MiWine e l’Unione Italiana Ristoratori, che associa 120 ristoranti di alto livello sul territorio nazionale, e Charme&Relax, la più importante catena italiana di alberghi di fascino. Due accordi che giungono, dopo quelli tra Fiera Milano e Ifema, che dovranno svolgere operazioni di comarketing e di collaborazione nello sviluppo dei rispettivi business sui mercati continentali e latino americani (scelta criticata dai produttori italiani, ndr).
Ezio Rivella, presidente di Sifa, società di FieraMilano, che organizza MiWine, in che cosa MiWine dovrebbe distinguersi dalle altre fiere europee di settore?
“Strettamente riservata al vino e distillati, MiWine si propone quale piattaforma europea del vino ed è pertanto uno strumento ideale di approccio al mercato internazionale. Rappresenta un’opportunità di incontro tra gli attori del settore vitivinicolo: produttori, distributori, ristoratori, albergatori, buyer, opinion leader e stampa, nazionale ed internazionale, che potranno confrontarsi in un ambiente qualificato e funzionale, caratterizzato da un’alta professionalità. Uno dei punti di forza di MiWine è il nuovo quartiere espositivo. Stiamo lavorando molto per far diventare MiWine un appuntamento biennale di importanza internazionale, nel mondo del vino con una promozione capillare della manifestazione sulle piazze estere più interessanti. MiWine è una mostra a cui teniamo in modo particolare perché si inserisce nella filiera fieristica agroalimentare, che stiamo sviluppando e nel cui ambito il nostro salone manterrà la specificità di mostra dedicata al vino e ai distillati in modo esclusivo. Inoltre siamo convinti che non possa mancare un evento espositivo di riferimento come questo nella città che in termini di giro d’affari è il primo bacino italiano per consumo di vino”.
Quali novità sul 2004, edizione n. 1?
“La fiera si dedicherà esclusivamente al momento commerciale, rimandando al “fuori salone”, nel centro della città, tutti gli eventi collaterali. Inoltre MiWine ha attivato un circuito internazionale di azioni promozionali che permette alle aziende di presentarsi ad appuntamenti unici nel mondo, diventando un veicolo di promozione e di marketing che non si esaurisce nei tre giorni di fiera, ma ha carattere continuativo, vivendo tutto l’anno nei diversi appuntamenti organizzati in Italia e all’estero. La formula messa a punto, venendo incontro alle esigenze delle aziende, è quella di un evento che supera i confini fisici e temporali della fiera per dar vita ad una promozione continua, attraverso una serie di eventi che culminano nella mostra, ma si snodano in un lungo arco di tempo prima della manifestazione vera e propria”.
Aleggia nell’aria una certa polemica sul fatto che sono stati stretti degli accordi con Paesi produttori stranieri che potrebbero entrare in competizione con i nostri sui nostri mercati?
“Se oggi si parla tanto di mercato globale bisogna confrontarsi con i mercati globali. Il MiWine vuole far diventare Milano una piattaforma di scambio commerciale vinicolo per l’Europa e Fiera Milano da sempre, come obiettivo, ha quello di incrementare il commercio del capoluogo lombardo e di conseguenza di quello italiano, nel mondo. L’accordo firmato da Fiera Milano e Ifema, riguarda le operazioni di comarketing e di collaborazione per lo sviluppo dei rispettivi business sui mercati continentali e latino americani, nei quali sono rispettivamente presenti con le manifestazioni MiWine ed IberWine. Diventa un apporto reciproco per gli espositori provenienti dai rispettivi mercati (da Spagna, Portogallo, Cile, Argentina per quanto riguarda il salone milanese; dall’Italia, per quanto concerne la manifestazione spagnola), sia nel rafforzamento del carattere di internazionalità dei propri eventi fieristici. Chi critica queste scelte non mette in conto che questi prodotti sono già presenti sui nostri mercati, mentre invece i nostri vini non sono conosciuti nei loro, quindi questa sinergia diventa una occasione e opportunità di investimento nelle imprese e nelle industrie australiane”.
Quali iniziative sono state prese per incentivare la partecipazione dei buyer e dei category della gdo, oltre che degli operatori del canale specializzato (horeca)?
“Oltre al circuito promozionale internazionale, si sono aperti rapporti di collaborazione con diverse associazioni di categoria dell’horeca al fine di incentivare la partecipazione dei più importanti operatori del settore al MiWine. Inoltre l’accordo con l’Unione Italiana Ristoratori, che associa 120 ristoranti di alto livello sul territorio nazionale, e Charme&Relax, la più importante catena italiana di alberghi di fascino e Charme&Relax, permetterà di svolgere una serie di iniziative dedicate agli operatori dell’ospitalità e dell’enogastronomia. MiWine si annuncia un’eccellente opportunità di incontro e conoscenza per ristoratori, albergatori e per tutti gli operatori dell’enogastronomia, così come per tutte le realtà produttive del comparto, anche quelle che per le contenute dimensioni aziendali incontrano maggiori difficoltà nella definizione della rete distributiva e nella creazione del business”.
Nonostante sia una fiera che tiene molto al business to business, avete pensato a coinvolgere il pubblico appassionato di vino di Milano?
“Milano è un grande bacino di enoappassionati e fino ad oggi pochi se ne sono resi conto. Abbiamo pensato quindi ad un programma specifico per loro di workshop e degustazioni che avranno luogo in aree appositamente attrezzate, nella città. Saranno organizzati anche eventi dedicati al vino al di fuori della manifestazione in locali del centro città (le enoteche aderenti sono Cantine Fratelli Simone; Cantine Isola; Eno Club di Malfassi; Enoteca Berti; Enoteca Cotti; Enoteca El Vinatt Renè dal ‘64; Enoteca Frattolillo; Enoteca Gaviglio Giuseppe; Enoteca Picello; Mondialvini; Un Mondo di Specialità; Vini Vino di Bozzi Gaviglio), per coinvolgere i consumatori in una tre giorni di celebrazioni dedicate al vino di qualità. La più importante sarà “l’enoteca notturna” del MiWineBar in the city, un’apposita struttura posizionata nel centro della Galleria Vittorio Emanuele gestita da Associazione Italiana Sommelier e Onav, che consentirà al pubblico di degustare i vini delle aziende presenti al MiWine”.
Perché un'azienda dovrebbe venire al MiWine?
“MiWine ha l’ambizione di essere professionale e internazionale caratteristiche importanti delle quali il settore oggi ha bisogno per non rinchiudersi in se stesso e per aggiornarsi costantemente sia nella qualità sia nelle politiche commerciali. Milano è senz’altro il luogo, con una location importante, per dar vita ad una simile sfida”.
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