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DAL 29 GIUGNO ALL’1 LUGLIO, DI SCENA “INYCON”, OVVERO MENFI E IL SUO VINO. AL BATTESIMO DEL DISTRETTO PRODUTTIVO DELL’ECCELLENZA ENOLOGICA SICILIANA, NATO GRAZIE SOPRATTUTTO ALL’OPERA DI DIEGO PLANETA, IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, DE CASTRO

Italia
Diego Planeta

Da oggi è di scena “Inycon, Menfi e il suo vino” (29 giugno-1 luglio), una delle manifestazioni enologiche di riferimento nel dinamico panorama della Sicilia enoica, che sarà inaugurata dal Ministro delle Politiche Agricole Paolo de Castro.
La kermesse, organizzata dal Comune di Menfi (Inycon era l’antico nome della cittadina) e dalla Cantina Settesoli, rivela il grande potenziale di un territorio, costituito da ben quattro Doc nei comuni di Menfi, Sambuca, Santa Margherita, Contessa Entellina e Montevago, capace di trasformarsi in un vero e proprio fiore all’occhiello di una Sicilia che sulla terra ha voluto investire risorse e professionalità. Un’area, che ha saputo diventare luogo d’eccellenza vitivinicola e vero e proprio “distretto” del vino, dove un sistema produttivo armonico e diversificato ha trovato la sua felice conciliazione.
L’iniziativa imprenditoriale vitivinicola, infatti, assume più soluzioni organizzative: dalla grande cantina cooperativa con alle spalle migliaia di soci ed una storia da apripista nel vino di qualità, è il caso della Cantina Settesoli - diretta da Diego Planeta, una delle figure storiche e più illuminate che il mondo del vino italiano abbia espresso - al piccolo produttore di nicchia che, con le sue bottiglie, interpreta una visione produttiva squisitamente di territorio. Un caleidoscopio produttivo multiforme, dunque, che vive di una miriade di piccoli produttori, da tempo impegnati in una viticoltura moderna e di qualità, centrata sulle particolari condizioni pedoclimatiche del territorio, ma anche del ruolo strategico svolto da grandi marchi del vino siciliano conosciuti in tutto il mondo, come Planeta e Donnafugata.
Un tessuto produttivo che produce ricchezza, lavoro e grande immagine per tutto il territorio, con numeri che, nel panorama vitivinicolo siciliano, proiettano le Terre Sicane in assoluto ai vertici del comparto. Su 152 milioni di bottiglie prodotte nel 2005 sul suolo siciliano ben 30 milioni sono espresse da questo territorio, con una percentuale che supera di poco il 20% dell’intero vino imbottigliato in Sicilia.
Le tre giornate “Inycon, Menfi e il suo vino” saranno scandite da un ricco programma, con convegni dedicati al vino, laboratori del gusto ed incontri con i produttori, come la tavola rotonda che vedrà la partecipazione delle cantine Caprai, Castello di Fonterutoli dei marchesi Mazzei, Volpe Pasini e Faro Palari, che si confronteranno su brand e territorio. Non mancheranno i momenti di intrattenimento con mostre, folklore, teatro e musica e i sedici Presidi di Slow Food della Sicilia.

In particolare - Il triangolo d’oro della viticoltura siciliana diventa un modello produttivo vincente in grado di coniugare tradizione e innovazione
Un sistema produttivo armonico e diversificato, dove l’iniziativa imprenditoriale nel vino assume più soluzioni organizzative: dalla grande cooperativa, con alle spalle migliaia di soci (2.300 con 6.000 ettari di vigneto), ed una storia da apripista nel vino di qualità, stiamo parlando della Cantina Settesoli - diretta da una delle figure storiche e più illuminate che il mondo del vino italiano abbia mai espresso come Diego Planeta - al piccolo produttore di nicchia che, con le sue bottiglie, interpreta una propria visione produttiva di territorio. Un caleidoscopio produttivo multiforme che vive di una miriade di piccoli produttori viticoli, da tempo impegnati in una viticoltura moderna e di qualità, centrata sulle particolari condizioni pedoclimatiche del territorio, ma anche del ruolo strategico svolto da grandi marchi del vino siciliano conosciuti in tutto il mondo, come Planeta e Donnafugata a cui, nel tempo, si sono aggiunte una buona decina di altre aziende (su tutte Rapitalà, Barbera, Rizzuto, Mirabile, Piana dei Cieli) che, sulla via della qualità, incominciano a fare mercato, in Italia ma anche all’estero. Un tessuto produttivo che produce ricchezza, lavoro e grande immagine per tutto il territorio, con numeri che, nel panorama vitivinicolo siciliano, lo pongono in assoluto ai vertici del comparto.
Lo studio condotto dal professor. Sebastiano Torcivia - ordinario di economia aziendale dell’Università di Palermo - offre un quadro effettivo del comparto vitivinicolo dell’isola: su 152 milioni di bottiglie prodotte nel 2005 sul suolo siciliano ben 30 milioni sono espresse da questo territorio, con una percentuale che supera di poco il 20% dell’intero vino imbottigliato in Sicilia.
Il patrimonio ampelografico del territorio è ricco e diversificato, con ancora una certa prevalenza delle varietà a bacca bianca sulle varietà rosse, anche se il divario - anno dopo anno - diminuisce costantemente; i vitigni autoctoni continuano ad essere la struttura viticola portante del territorio che vanta quattro diverse doc comunali, con Ansonica e Catarratto prevalenti ed un Nero d’Avola protagonista assoluto per i rossi; per gli internazionali, lo Chardonnay è quello più vitato, ma non mancano Merlot, Cabernet, Syrah e, da qualche anno, anche il Viogner.
Il contesto orografico del distretto vitivinicolo di Menfi e degli altri comuni dell’area delle Terre Sicane è molto vario: dalla media e alta collina a fondovalle, sino a spingersi al mare, con un susseguirsi di condizioni pedoclimatiche che eleggono questo territorio ad una vocazione d’eccellenza.

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