Un’agricoltura che non si nutre della materia, ma dell’energia che è racchiusa in essa e crea dinamismo nella vita. Essenzialmente è questa l’agricoltura biodinamica per Nicolas Joly, simbolo dei produttori che seguono questa filosofia di produzione.
“Ci sono paesi nel mondo in cui l’attenzione a questa pratica cresce rapidamente: Brasile Giappone e, sicuramente, l’Italia - dichiara Joly a www.winenews.tv - Un paese curioso, che riesce a produrre 100.000 polli alla settimana per gli altri ma che dice: non a casa mia!”.
Il motivo di questo atteggiamento, secondo Joly, sta nel legame “di cuore” che c’è tra gli italiani e la natura, che rende il Belpaese particolarmente sensibile all’agricoltura biodinamica.
“Il problema è che c’è una concezione terribilmente materialista dell’agricoltura. Bisogna, invece, imparare a capire un sistema che produce vita - continua Joly - e sapere come sfruttarlo”. Secondo Joly, anche i consumatori stanno diventando sempre più critici sui metodi di produzione, privilegiando i prodotti di chi rispetta l’ambiente e causa anche meno costi sociali come i danni dovuti all’inquinamento.
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